Giorno della NATO: 75 anni di guerre e nuovi imperialismi

giorno della NATO 75 anni

Da oltre sette decenni, la NATO, acronimo per Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord, ha rappresentato, secondo la narrazione occidentale, un baluardo di sicurezza e stabilità nel panorama internazionale. Fondata nel 1949 con l’obiettivo di promuovere la cooperazione e la difesa collettiva tra i suoi membri, l’Alleanza Atlantica ha attraversato epoche di sfide e cambiamenti geopolitici, con la sua illusione di mantenere sempre il suo impegno per la pace e la sicurezza globale.

Con l’avvento del suo 75º anniversario, nel Giorno della NATO più che mai è opportuno riflettere sul percorso intrapreso da questa organizzazione militare: dietro un ottimismo nel nome della collaborazione internazionale e della pace nel mondo, si celano però tante contraddizioni. Il giorno della NATO ci aiuta quindi a ricordare che, oltre alle guerre e agli innumerevoli morti, ci sono stati anche abusi di poteri, sfregi ai sistemi di democrazia occidentali, bombe nel nome della pace. 

Il giorno della NATO e la sua evoluzione da 75 anni

Il giorno della NATO, oggi 4 aprile 2024, è un momento non tanto di celebrazione, quanto di analisi per ricordare la storia e prevedere anche il futuro. La NATO, acronimo per Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord, ha segnato la scena internazionale per ben 75 anni. Fondata nel 1949 con la firma del Trattato di Washington da parte di 12 Paesi fondatori, tra cui Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Islanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo, Regno Unito e Stati Uniti, l’Alleanza Atlantica è cresciuta costantemente nel corso degli anni. Oggi conta ben 32 membri, inclusi recenti ingressi come Finlandia e Svezia.

L’alleanza del 1949, firmata a Washington, prevedeva una difesa politica e militare contro il pericolo sovietico del primissimo inizio della Guerra Fredda tra i due blocchi del mondo. L’idea di base della NATO è che se uno dei paesi dell’alleanza viene attaccato, allora tutti gli altri sono chiamati a difenderlo, usando tutte le armi e i mezzi a disposizione. In tutto questo, come anche nel giorno della NATO molti capi istituzionali hanno voluto ricordare, il pilastro fondamentale dell’Alleanza è la democrazia e il rispetto dei diritti democratici. 

Nonostante la sua longevità e la sua estensione, la NATO ha affrontato numerose sfide e tensioni tra i suoi membri. Una delle più significative è stata rappresentata dal ritiro della Francia dal comando integrato nel 1965, una mossa che ha evidenziato le divergenze esistenti tra gli alleati. La Francia, guidata dal presidente Charles de Gaulle, ha preferito preservare la sua sovranità nazionale, ponendo così fine alla sede del quartier generale della NATO a Parigi.

Il ruolo centrale degli Stati Uniti

Gli Stati Uniti hanno sempre rappresentato il cuore pulsante della NATO, contribuendo non solo con risorse finanziarie, ma anche con un impegno militare significativo. Attualmente, gli Stati Uniti rappresentano circa il 70% della spesa militare totale della NATO e sono stati l’unico paese ad aver invocato l’articolo 5 del trattato, che prevede la difesa collettiva degli alleati, in seguito agli attacchi dell’11 settembre 2001.

Gli USA hanno sempre investito molto nella spesa militare, incitando anche gli altri paesi del blocco atlantico: solo lo scorso febbraio, il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg ha annunciato che più della metà dei paesi ha speso almeno il 2% del PIL nazionale nelle armi. 

Gli Stati Uniti sono riusciti a trasformare un’alleanza atlantica per la pace in un organismo per il controllo e per una pressione imperialistica, prima sull’Europa – sua strettissima alleata – e poi sul resto del mondo. E anche oggi, nel giorno della NATO, Stoltenberg non ha mancato di ricordare l’importanza di investire denaro in armi e esercito, al fianco di ogni guerra di alleanza occidentale.

Le sicurezze collettive oltre le differenze di approccio militare

Nel giorno della NATO, si ricordano anche le tensioni tra Stati Uniti e Francia emerse in varie occasioni nel corso degli anni, specialmente durante eventi come la crisi di Suez nel 1956 e il conflitto in Vietnam. La Francia ha spesso adottato una posizione indipendente rispetto agli Stati Uniti, evidenziando le divergenze di opinione all’interno dell’Alleanza Atlantica.

Nonostante le tensioni e le divergenze, la NATO ha sempre mantenuto il suo impegno per la “sicurezza collettiva e la deterrenza”. Questi principi sono stati ribaditi durante i vertici di Madrid e Vilnius nel 2022 e nel 2023, che hanno rinnovato l’impegno dell’Alleanza Atlantica verso la sicurezza e la stabilità internazionale.

Nonostante le divergenze con i paesi membri, la NATO a guida statunitense ha sempre portato avanti una logica sferrata di guerra e devastazione. Basti ricordare, prima tra tutti, la guerra contro la Serbia per il Kosovo e le bombe che iniziarono a cadere su Belgrado, senza peraltro un mandato ufficiale delle Nazioni Unite. Si contano, nel nome della libertà e dell’indipendenza del Kosovo, almeno 2.500 morti e quasi 100 giorni di bombardamenti continui.

Il giorno della NATO: 75 anni di devastazioni ambientali, sociali e statali

Dopo la guerra per il Kosovo, è giusto ricordare anche le nuove mire imperialistiche che gli USA e la NATO hanno avuto dopo il 12 settembre 2001. Con l’attacco alle Torri Gemelle e la creazione del nuovo nemico esterno – che dopo i sovietici, è stata la jihad -, la NATO ha proceduto con 21 di guerra e occupazione nelle terre dell’Afghanistan nel nome della difesa collettiva secondo l’articolo 5 dello Statuto. 



E poi si arriva, facendo grandi salti nella storia, al 2011 e alle primavere arabe, così chiamate dagli occidentali per giustificare ogni forma di violenza statunitense nel Nord Africa. L’Alleanza atlantica è intervenuta più volte militarmente nel nome della pace in Libia, aiutando ribelli che volevano spodestare il potere di Gheddafi. Memorabile fu la bomba lanciata dalla NATO stessa che causò gravissimi danni collaterali a livello ambientale.

Il giorno della NATO come giorno della guerra

Con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, la NATO si trova di fronte a nuove sfide. L’evento ha rinnovato l’importanza e la pericolosità dell’Alleanza Atlantica in un mondo sempre più complesso e multipolare. Dalle molteplici guerre in giro per il mondo, si può osservare come la NATO sia lo strumento di espansione territoriale e politica statunitense ed europea. NATO significa povertà, morte, guerra, tagli alle spese sociali, repressioni, sfruttamento, militarizzazione di ogni lato della vita quotidiana. 

Il giorno della NATO è forse utile anche per ricordare il genocidio che sta avvenendo a Gaza e in tutta la Palestina occupata, in cui lo Stato imperialista per eccellenza, con le sue armi e i suoi finanziamenti, difende ancora lo Stato sionista di Israele.

La NATO è un sistema politico, oltre che militare, molto pericoloso: dietro il suo funzionamento non vi è soltanto la classica e basica alleanza strategica; con l’obiettivo di colonizzare i popoli nel mondo, il suo sistema riesce ad asservire i suoi paesi interlocutori – primi tra tutti quelli europei – nel nome della pace e della cooperazione internazionale.

Nel 75esimo giorno della NATO, dopo anni di occupazioni, guerre fredde e calde, hard e soft power a stampo americano, si può dire di conoscere bene il volto dell’Alleanza militare atlantica: la loro pace non è abbastanza. Non è una vera pace tra popoli, tra uomini e donne e tra classi sociali, è solo il modello di asservimento statunitense, economico e culturale, per espandere il proprio dominio nel mondo. 

Lucrezia Agliani

 

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