La giornata mondiale per la prevenzione del suicidio

Oggi è la giornata mondiale per la prevenzione del suicidio. E’ la giornata mondiale di tutti coloro che pensano non ci sia una via d’uscita, e che pensano che la vita sia qualcosa che non fa per loro. Oggi è la giornata mondiale della speranza.

Suicidio
Oggi 10 settembre è la giornata mondiale per la prevenzione del suicidio

Questa giornata nasce da un’iniziativa dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e dell’IASP (Associazione Internazionale per la Prevenzione del Suicidio), e intende sensibilizzare il mondo intero sul suicidio e sulle sue cause di varia natura. Possono essere cause biologiche, genetiche, sociali, culturali e via dicendo. La suicidologia, ovvero la disciplina che studia il suicidio scientificamente parlando, è molto vasta.

Tale disciplina si occupa anche della prevenzione del suicidio, e da tanti anni si occupa dello studio di tutti quei fattori che portano l’individuo a togliersi la vita o a tentare di commettere questo gesto estremo. Sostanzialmente, essa considera questo gesto come un tentativo di porre fine ad un’esistenza troppo ingiusta o dolorosa.

L’OMS ha stimato che nel mondo, ogni 40 secondi, avviene un suicidio, mentre i tentativi si verificano ogni 3 secondi: statistiche agghiaccianti e disumane. Il numero è aumentato vertiginosamente negli ultimi cinquant’anni, e si stima che nel 2020 arriveremo ad un milione e mezzo di morti per suicidio. In anni più recenti, i giovani (anche se non solo loro) sono diventati molto più soggetti al suicidio rispetto al passato. Numerosi sono i casi che hanno visto i social network come Facebook al centro delle polemiche. Il cyberbullismo (ma anche il bullismo in generale) è una delle cause più frequenti, soprattutto tra i ragazzi più giovani. Facebook è stato, spesso e volentieri, il teatro di “ultimi saluti” a famiglia e amici. Un addio alla vita documentato tramite post strazianti, dolorosi per chi li scrive e per chi li legge.

Non sono solo i giovani a togliersi la vita con frequenza sempre maggiore, ma anche gli adulti, soprattutto nell’era della crisi economica. Anziani che non riescono a vivere con le loro modeste pensioni, proprietari di attività commerciali sull’orlo del fallimento, padri di famiglia che perdono il lavoro. Tutti accomunati dalla perdita della speranza in un domani migliore.

Grazie ad accordi multidisciplinari, studi e programmi di prevenzione nelle scuole, si sta cercando di porre fine a tutto questo. Bisognerebbe avere tanta forza, e non pensare erroneamente “questa è la mia ultima spiaggia”. Nessuno, e dico nessuno, dovrebbe mai arrivare a questo punto. C’è sempre una via d’uscita.

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