Ogni anno, il 23 Aprile, si celebra la Giornata Mondiale del Libro e dei Diritti d’Autore, divenuta festa internazionale, per volontà dell’ UNESCO, nel 1996.
Le origini
Le origini di questa iniziativa culturale affondano le radici in Catalogna: inizialmente la celebrazione aveva luogo il 7 ottobre, ma la data fu successivamente spostata al 23 Aprile, giorno della festa del patrono della Catalogna, e giorno in cui, nel 1616, vennero a mancare tre illustri scrittori: Miguel de Cervantes, William Shakespeare e El Inca Garcilaso de la Vega.
Sharjah, uno dei 7 Emirati Arabi, già capitale culturale degli UAE, è stata proclamata Capitale del mondiale del libro 2019.
Una nave di Libri per Barcellona
Sono più di 100 i Paesi che festeggiano la Giornata del Libro, a Barcellona vige l’usanza, da parte dei librai, di donare una rosa per ogni libro acquistato, le coppie si scambiano rose e libri in dono e la città si colora.
Almeno una volta nella vita, vale la pena trovarsi a Barcellona a cavallo del 23 Aprile, e magari andarci in nave, perché la festa inizia già lì, a bordo, con scrittori, poeti, musicisti e attori che, mescolandosi tra i comuni passeggeri, possiamo trovare impegnati a presentare reading e spettacoli.
E i ragazzi?
L’iniziativa ha l’obiettivo di promuovere il valore della lettura, quindi della conoscenza, come uno dei fondamenti per lo sviluppo della crescita culturale e personale, che ci si augura apporti positivi effetti collaterali anche nel sociale.
Le statistiche nostrane, ultimi dati ISTAT, parlano di uno scarso 40% di lettori: proprio noi, un Paese che ha dato i natali a sommi poeti e ad autori universalmente apprezzati!
La preoccupazione maggiore, in questo senso, riguarda i giovani, i cosiddetti centennials, i ragazzi nati tra la metà degli anni novanta e il 2012, quindi in piena era internet: non solo hanno pochissima dimestichezza con la carta stampata, addirittura prediligono l’utilizzo dello smartphone a quello del PC (ne sa qualcosa chi ha figli o nipoti nati dagli anni Novanta in poi), sarebbe invece importante che provassero il piacere di sfogliare un libro.
L’attenzione del mercato si sta concentrando proprio sui giovani, con il 30% di proposte editoriali rivolte a loro, nella speranza che tutto continui a evolversi, come è giusto che sia, ma che i giovani, e anche i meno giovani, possano scoprire il piacere di una lettura che sappia, non dico di pergamena, ma almeno di carta.
Roberta Sanzeni