La Giornata mondiale dell’Hamburger festeggia il panino più famoso del mondo. Pensate di avere un hamburger fumante tra le mani, grondante di salse e formaggio fuso. Croccante e morbido allo stesso tempo, saporito e goloso: una sensazione paradisiaca a cui difficilmente sappiamo rinunciare.
L’hamburger è il re del junk food, accompagnato spesso da patatine fritte e da una bibita gassata. Come è nato questo panino diventato famoso in così poco tempo? Perché gli esseri umani sono attratti dal cibo spazzatura?
L’hamburger: una storia controversa
Le origini sono incerte e dibattute, ma sembra che la polpetta di manzo più famosa del mondo sia nata in Germania, ad Amburgo, città da cui prende il nome. Dal porto di Amburgo, l’hamburger è arrivato in America tramite gli immigrati tedeschi all’inizio del 1800. La ricetta appare per la prima volta nel famoso libro “The art of cookery” del 1758, indicata come la salsiccia di Amburgo, servita sopra a del pane tostato.
Molti, però, indicano lo chef Otto Kuasw come inventore dell’hamburger e spostano la data dell’invenzione al 1891. La ricetta dello chef prevede la frittura di una grossa salsiccia di manzo nel burro, due fette di pane imburrato, il tutto accompagnato con un uovo fritto. Sembra che questo fosse il panino preferito dai marinai che si trovavano a passare per il porto di Amburgo.
Un’origine incerta per il panino più famoso del mondo, ma l’hamburger steak, la bistecca amburgese, dopo l’arrivo negli Stati Uniti, ha spopolato in tutto il mondo. È divenuto velocemente il simbolo di catene di fast food, della vita frenetica e del junk food.
Perché siamo così attratti dal junk food?
Il motivo per cui siamo così attratti dagli hamburger e dal junk food è da ricercare nell’evoluzione. Il nostro corpo si è evoluto in un momento in cui non sempre era possibile reperire cibo calorico in abbondanza. Siamo, quindi, geneticamente programmati per essere attratti da cibi con un alto contenuto calorico. Gli alti livelli di zuccheri del junk food aumentano il rilascio di dopamina, che crea una sensazione piacevole e ci spinge a mangiare ancora di più. Nell’uomo questo meccanismo serve per superare i periodi di carestia con una buona riserva di calorie accumulate.
Mangiare cibi altamente calorici è, quindi, un’attività a cui non riusciamo a rinunciare facilmente. Non deve diventare un’abitudine costante, perché potrebbe avere ripercussioni sulla nostra salute e sull’apparato cardio-circolatorio. In una dieta equilibrata, un hamburger ogni tanto può essere un toccasana, da concedersi alla fine di una giornata stressante per beneficiare di quella scarica di dopamina dall’effetto rilassante.
La Giornata Mondiale dell’Hamburger può essere un’occasione speciale per onorare il re dei panini, ma sempre senza esagerare. Buon hamburger a tutti!
Giulia Fasano