A partire dal 1993, il 3 maggio si celebra la Giornata mondiale della libertà di stampa. L’obiettivo è ricordare l’importanza di un’informazione libera, oggettiva, e sicura.
Giornata mondiale della libertà di stampa 2022: un po’ di numeri
Da 5 anni, l’ONG Reporters without Borders si occupa di stilare un rapporto sulla libertà di stampa mondiale.
Secondo l’ultimo rapporto, pubblicato nel 2022, la situazione è preoccupante.
Attualmente, sono 478 i giornalisti reclusi in carcere in diversi Paesi del mondo.
53 sono in Myanmar (nel 2020 erano solo 2), 43 in Vietnam, 32 in Bielorussia e 31 in Arabia Saudita.
Inoltre, tra questi 478, 60 sono donne.
I Paesi più pericolosi per i giornalisti sono Messico e Afghanistan, con rispettivamente 7 e 6 morti durante il 2021. A pari merito l’Ucraina, che conta 7 morti dall’inizio dell’anno.
A seguire, India e Pakistan con 4 morti ciascuno.
In fondo alla classifica della libertà di stampa si trovano Eritrea, Corea del Nord e Cina. La loro posizione è data dalla forte presenza di censura e sorveglianza.
Nel mondo, sono 27 i Paesi (tra Asia, Medio Oriente e Europa) dove la libertà di stampa è bloccata o seriamente ostacolata. La valutazione si basa sulla capacità delle persone di accedere a informazioni, e sulla possibilità per i giornalisti di coprire le notizie, particolarmente difficoltosa durante il periodo di pandemia.
Sono solo 8 i Paesi nel mondo considerati favorevoli per una stampa libera.
I primi 3 sono Norvegia (primo posto per il quinto anno consecutivo), Finlandia e Svezia.
L’Italia crolla al 58esimo posto (l’anno scorso era al 41esimo), ultima in Europa.
Questo posto è dovuto a numerosi colleghi minacciati, alcuni dei quali sotto scorta, e dello stallo in cui versano le proposte di legge di tutela del diritto di cronaca e della professione.
Ma a minacciare la stampa in Italia c’è anche la precarietà del lavoro, che rende difficoltosa la ricerca di libertà e autorevolezza.
L’informazione libera durante la guerra
Nel 2022, il tema della libertà di stampa è stato molto discusso. In particolare, a causa della guerra scoppiata in Ucraina.
È importante notare che, in quanto a libertà di stampa, la Russia si posiziona al 155esimo posto. Mentre l’Ucraina occupa la 107esima posizione.
La libertà di stampa, durante un periodo di crisi, è fondamentale.
Permette di crearsi un’opinione basata sui fatti e sulla verità, ed è alla base di un dibattito pubblico.
In prima linea nell’informazione di guerra, ci sono i reporter.
Armati solo di telecamera e microfono, cercano informazioni direttamente dal campo di guerra rischiando la vita ogni giorno.
In occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa, Papa Francesco ha dedicato loro un pensiero.
Rendo omaggio ai giornalisti che pagano di persona per servire questo diritto, 7 sono morti l’anno scorso e 350 sono stati feriti. Grazie speciale a quanti coloro, con coraggio, ci informano sulle piaghe dell’umanità
I nomi della libertà di stampa nel 2022
Durante la Giornata mondiale della libertà di stampa, è importante anche ricordare i nomi di giornalisti che combattono per questo diritto.
Tra questi Marina Ovsyannikova, giornalista russa che ha interrotto un TG mostrando un cartello con scritto No War. Ma anche Brent Renaud, uno dei primi reporter a perdere la vita durante la guerra in Ucraina.
Continua la battaglia legale della famiglia di Andrea Rocchelli, fotoreporter ucciso nel Donbass nel 2014 in circostanze poco chiare, mentre cercava informazioni sulla guerra in Ucraina.
Mentre gli USA tornano in discussione con il caso Julian Assange, giornalista fondatore di Wikileaks, che rischia di essere estradato in America per scontare una pena di 175 anni.
In molti Paesi, impegnarsi per la libertà di stampa significa perdere il lavoro o, addirittura, la vita.
Perciò è importante, durante la Giornata mondiale della libertà di stampa, ricordare che si tratta di un diritto innegabile e un fondamento della democrazia.