Il 29 ottobre è la giornata mondiale contro l’ictus.
Si tratta di una malattia con 600 mila persone colpite ogni anno in Italia. Molte di queste perdono la vita, altre riportano danni cerebrali di notevole entità.
Oggi è una giornata importante per chiedersi: cos’è l’ictus? Come lo riconosco? Qual è la causa?
Cos’è l’ictus?
Molti anni fa si sentiva parlare anche di “colpo apoplettico”. L’ictus è un tipo di ischemia che colpisce il sistema nervoso. Di fatto alcuni neuroni non ricevono più sangue necessario e degenerano.
Il motivo può essere una rottura di un vaso sanguigno. In questo caso si tratta di ictus emorragico.
Tuttavia, la maggior parte dei pazienti è vittima di un’occlusione dei vasi sanguigni. Di conseguenza, il sangue non può più arrivare ai neuroni.
Quali sono le cause?
Il problema dell’ictus è che non esiste un’unica causa. È un insieme di fattori, che sommati nel tempo, possono portare a questa conseguenza.
Fattori su cui possiamo agire
Generalmente, quando si sente parlare di ictus, viene anche accennata l’ipertensione. Tra i primi fattori di rischio compare proprio la pressione alta. Ciò è dovuto al fatto che l’ipertensione è un fattore di rischio per l’aterosclerosi, il quale è a sua volta coinvolto nell’ictus ischemico.
Non è il solo: anche il colesterolo alto e la presenza di elevati livelli di LDL sono importanti. In aggiunta nell’elenco c’è il diabete non trattato, l’obesità e il fumo!
Importante fattore, infine, è l’alimentazione scorretta.
Fattori su cui non possiamo agire
Possiamo fare molto, ma non possiamo agire su alcuni dei fattori. Si tratta dell’età, della familiarità e del sesso. Sono fattori che non potremmo mai modificare. Quello che possiamo fare, però, è agire su tutti i fattori di rischio elencati poco sopra.
Come riconoscerlo
Nonostante non sia possibile prevedere il momento in cui l’ictus si manifesterà è importante riconoscere i sintomi. Tra questi si nota paralisi di un lato del corpo o del viso. Vertigini, vomito e/o difficoltà nel linguaggio. Perdita della vista e/o della sensibilità in un lato del corpo o del viso.
Si tratta di una serie di sintomi che possono presentarsi combinati tra di loro, oppure solo uno di questi.
Più veloci dell’ictus!
Quando i sintomi compaiono, non c’è un minuto da perdere! Più tempo passa, più le funzioni del cervello vengono mano a mano danneggiate.
Appena riconosciamo i sintomi è bene chiamare immediatamente il 112. Non bisogna indugiare nel chiedere soccorso, perché può costarci la vita.
Il paziente verrà opportunamente trattato con anticoagulanti. Oppure verrà rimorso l’ematoma nel caso di ictus emorragico.
Passato il momento seguirà una riabilitazione. Questo per aiutare i pazienti a recuperare, anche parzialmente, le funzionalità perse.
Gli attimi dopo la manifestazione dei sintomi sono tra gli argomenti affrontati durante la giornata mondiale contro l’ictus: velocità nel riconoscere i sintomi e nel chiamare i soccorsi.
La giornata mondiale contro l’ictus
Il 29 ottobre è la giornata mondiale contro l’ictus: evento che si ripete da anni ed è rivolto a promuovere l’informazione verso questa malattia.
Molte organizzazioni si sono attivate negli scorsi giorni. In Italia l’Associazione per la Lotta alla Trombosi (ALT) ha lanciato l’allarme sul numero di persone colpite. L’ALICe, invece, negli scorsi giorni ha attuato una serie di iniziative per far conoscere questa malattia.
La giornata mondiale contro l’ictus è importante anche per prendersi un minuto di riflessione. Per questa malattia che colpisce ogni giorno dell’anno, in maniera improvvisa.
Sapere riconoscere i sintomi e come agire è importante. Questo sia per la nostra vita, ma anche per quella degli altri.
Valentina Imperioso