Oggi, 15 febbraio, XV Giornata mondiale contro il cancro infantile
Molte piazze, ospedali e scuole italiane pullulano di palloncini colorati
Ogni giorno, molti milioni, forse miliardi di bambini si svegliano, pronti ad affrontare una giornata come un treno in corsa. Si gioca, si ride, si piange, si corre verso la propria mamma fuori scuola, si vive con la stessa semplicità che c’è nello sbattere le palpebre. Non sempre è così, purtroppo. Il cancro infantile è causa di molte corse mancate, campane non giocate, grosse risate non fatte.
Un bambino ammalato di cancro non è un bambino, è un guerriero intrappolato in un corpicino indifeso.
Il cancro distrugge, mortifica, rende impotenti. Cosa succede però, quando non si conosce realmente la distruzione, la mortificazione, l’impotenza? Succede che dopo una seduta di chemioterapia nasca sul viso un sorriso stanco ma vivo. Succede che il salto alla corda si trasformi in un meraviglioso gioco di coraggio a chi piange di meno per la puntura. Succede che si chieda una bella canzone per poter ballare sul letto. Succede che la forza dell’amore esploda nella gioia di una bimba che sposa per gioco il suo infermiere preferito.
I bambini sono piccoli guerrieri che si difendono dal mondo con un’arma molto speciale: l’allegria. Con loro ci sono i genitori, mamma e papà. Proprio accanto ai loro letti nelle stanze colorate degli ospedali di tutto il mondo. Seppur molto diversi per cultura, tradizione, Paese di provenienza tutti sanno di avere tra le braccia un piccolo tesoro dal valore inestimabile.
Per questo, tutti uniti, hanno ideato la Giornata mondiale tramite la Childhood Cancer International per sensibilizzare la popolazione e rendere pubbliche le proprie storie affinché il dolore della malattia possa non essere vano. La speranza rimane sempre la stessa, ovvero che la raccolta fondi possa riuscire a finanziare la ricerca e che finalmente si possa trovare una cura.
Per ogni bambino che sorride, ce n’è un altro che ha la forza di trascinare la sua vita in salvo. Purtroppo, però, ce n’è anche un altro che forza non ha più.
Aiutiamoli a poter essere bambini, non guerrieri, che per combattere c’è sempre tempo.
Maria Giovanna Campagna