Nella Giornata Internazionale contro l’Omofobia: piantatela!

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Dal 2004, il 17 maggio di ogni anno si celebra la Giornata Internazionale contro Omofobia, Bifobia e Transfobia

Ogni giorno nel mondo si verificano decine di casi di discriminazione per l’orientamento di genere. Comprendere cosa sia e perché avvenga è indispensabile




Oggi in particolar modo, ma più in generale ogni giorno, si sente parlare di discriminazione a causa dell’orientamento sessuale. Ma chi è o, per meglio dire, cos’è l’Omofobia? Parlare di Omofobia è indispensabile ma, allo stesso tempo, inutile. Se ancora oggi, a distanza di secoli, il fenomeno non viene accettato di certo è per i druidi culturali profondamente radicati. Prima di parlare di Omofobia è necessario chiarire il concetto di druido.

Tutto parte dai Druidi

Anticamente, i Celti definivano Druido il sacerdote. All’epoca, colui che assumeva in sé tale carica aveva un potere decisionale tale da destinare qualcuno al sacrificio, per buon auspicio degli déi. Oggi, lo stesso termine potrebbe essere associato a quel tipo di cultura così sedimentata da impedire il progresso. Un pensiero tradizionalista profondamente radicato è difficile da combattere, ma non impossibile. Cambiare la tradizione è un passo molto grande, ma questa è l’era dei giganti: saltiamo gli ostacoli!

Omofobia, Bifobia e Transfobia: cosa sono?

Il termine Omofobia, etimologicamente vuol dire “paura dell’uomo“. Un uomo ha paura di un altro uomo quando questo viene contrassegnato come “diverso” dagli standard tradizionali. L’omofobia è quell’atteggiamento discriminatorio nei confronti di coloro i quali hanno un orientamento sessuale diverso dal nostro. Assai più raramente si parla di Bifobia e Transfobia. La Bifobia discrimina la bisessualità e, conseguentemente, il gruppo sociale che coinvolge le persone di tal orientamento. La Transfobia, com’è ovvio che sia, è l’atteggiamento di ostilità nei confronti di persone transessuali o transgender.

Il 17 maggio del 1990 a Ginevra, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha rimosso l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali. Passo importantissimo ma, se ci si pensa, reso inutile da tutte le persone che ancora sono convinte che sia una piaga, un’anormalità.

Ma cos’è la normalità se non qualcosa di notevolmente consolidato nel tempo? Va ricordato che l’omosessualità è presente fin dall’epoca greco-romana. Seppur taciuto è dunque un fenomeno intrinseco alla cultura di cui l’Italia in particolare è erede. Cosa, dunque, di più “normale” di qualcosa che viaggia tra i secoli, fin dall’inizio dei tempi?

Ai druidi bisogna urlare: piantatela!

Maria Giovanna Campagna

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