Giornata Internazionale della Democrazia: la classifica del mondo

Giornata internazionale della Democrazia

La democrazia è un sistema fragile e complesso, che necessita impegno e protezione.
I dati del Democracy Index ci indicano a cosa, e dove, fare più attenzione

La Giornata Internazionale della Democrazia, istituita dall’ONU nel 2007, ha lo scopo di celebrare l’importanza e il valore del sistema democratico.
La rivista statunitense The Economist, a partire dal 2006, esamina annualmente lo stato della democrazia in 165 Paesi del mondo e in due territori.
L’Indice di democrazia si calcola in base all’analisi di cinque categorie:

In base ai punteggi ottenuti su una serie di indicatori all’interno di queste categorie, ogni Paese viene poi classificato all’interno di quattro tipi di regime: “democrazia completa”, “democrazia imperfetta”, “regime ibrido” o “regime autoritario”.

Giornata Internazionale della Democrazia: il panorama mondiale

Secondo l’ultimo rapporto, pubblicato nel 2022,  95 Paesi del mondo (36 regimi ibridi e 59 autoritari) non sono considerati democrazie. I restanti 72, che rappresentano il 43,1%, si dividono in 24 democrazie complete e 48 imperfette.
Delle 24 democrazie complete, 14 si trovano in Europa occidentale. Un’altra è il Canada, l’unica del Nord America. Gli USA, invece, rimangono nella sezione delle democrazie imperfette dal 2016. L’ America Latina possiede tre democrazie complete: Cile, Costa Rica e Uruguay. Una sola, le Mauritius, si trova in Africa; mentre le restanti 5 sono: Giappone, Corea del Sud, Taiwan, Australia e Nuova Zelanda.

I regimi ibridi e autoritari sono concentrati nell’Africa Subsahariana e nel Medio Oriente, che ne possiedono rispettivamente 37 su 44 e 19 su 20.
Altri 14 si dividono tra Asia e Australasia, mentre sono ibridi o autoritari 12 dei 24 Paesi che compongono America Latina e Caraibi. I restanti 12 si trovano, infine, in Europa Orientale.

Osservando più da vicino i numeri, si nota che, rispetto al 2021, i dati del 2022 sono rimasti perlopiù stagnanti.
Ad eccezione dell’Europa occidentale, che ha registrato un miglioramento, i punteggi di più della metà dei Paesi (92), sono rimasti stabili o diminuiti.
L’Europa orientale, Nord America e Africa Subsahariana hanno registrato lievi miglioramenti, mentre i punteggi di Asia e Australasia sono rimasti invariati.

Molto forte, invece, il calo di punteggio di Cina e Russia.
La Russia, a seguito dell’invasione dell’Ucraina, ha registrato il maggior calo di punteggio del mondo, allontanandosi sempre più dalla democrazia.
La Cina, con l’approccio repressivo della politica “zero Covid”  e la criminalizzazione del dissenso, ha subito un forte declino.
Dall’altro lato, la Thailandia è il Paese che ha registrato il più grande miglioramento, con un’apertura dello spazio politico alle opposizioni e il rientro della minaccia di insurrezione.

Europa occidentale: l’ascesa della destra è una minaccia?

L’Europa occidentale possiede il secondo punteggio più alto al mondo dopo il Nord America, e occupa 8 dei primi 10 posti nella classifica globale.
Su un totale di 21 Paesi, 14 sono democrazie complete, e altre 6 sfiorano la soglia. Solo un Paese, la Turchia, è classificato come regime ibrido.

L’Italia si colloca tra le democrazie imperfette dell’Europa occidentale (sotto Grecia, Portogallo e Malta), mentre occupa la 34esima posizione su scala globale.
Uno dei temi più significativi è l’ascesa della destra in Europa, che ha portato l’Italia ad eleggere il governo più a destra dalla Seconda Guerra Mondiale.
Pur avendo adottato una posizione più moderata rispetto a quanto previsto, resta il rischio della promozione di idee illiberali e intolleranti, soprattutto in relazione al tema migratorio.
Inoltre, l’Italia possiede il punteggio più basso per quanto riguarda le libertà civili, collocandosi all’ultimo posto in Europa occidentale (escluso il regime ibrido della Turchia).




Spagna e Francia hanno registrato il passaggio da democrazie imperfette a complete, principalmente grazie all’allentamento delle restrizioni Covid.
Lo UK, da sempre in fondo alla classifica delle democrazie complete in Europa occidentale, mantiene la sua posizione. Questo, a causa di scarsa fiducia nel governo, erosione delle libertà civili, poca affluenza alle urne e problematica coesione sociale.

USA: divulgatori di una democrazia “imperfetta”

Il Nord America si posiziona in cima alla classifica, appena sopra l’Europa occidentale (8.37 contro 8.36). Il Canada mantiene il suo status di democrazia completa, così come gli USA rimangono “imperfetti“.

Negli USA, i punteggi relativi a “partecipazione politica” e “processo elettorale e pluralismo” rimangono tra i più alti al mondo, dimostrando la resilienza delle istituzioni democratiche ad eventi come l’assalto a Capitol Hill. Ma il pluralismo statunitense rappresenta allo stesso tempo una minaccia, alimentando settarismo politico e immobilismo istituzionale.
L’aspetto più problematico è quello della cultura politica, con un elenco sempre più lungo di questioni che generano “guerre culturali“. Tra questi, per esempio, i risultati elettorali, l’equità razziale, i diritti LGBTQ+, la politica climatica e la salute riproduttiva.
Inoltre, i canali televisivi e i media popolari fortemente politicizzati concorrono ad alimentare le fratture della società.

Altro aspetto importante evidenziato dagli osservatori è che, in cima alla lista delle priorità in politica estera statunitense, ci sia la divulgazione della democrazia. Un processo che, però, viene portato avanti “retoricamente e militarmente“, perdendo quindi solidità e credibilità.

Giornata Internazionale della Democrazia: si può davvero misurare?

Nella Giornata Internazionale della Democrazia, ricordiamo quanto sia importante rispettare i valori di questo sistema di governo. Ma in che modo questi possono essere quantificati?
Il concetto di “democrazia” è una questione al centro di un vivace dibattito lungo decenni.
Spesso lo si assimila al concetto di “libertà“, sebbene i due non siano sinonimi.
Si può dire, invece, che la democrazia è un “insieme di pratiche e principi che istituzionalizzano e proteggono la libertà degli individui“.

Le moderne definizioni, considerano “democratico” un sistema che garantisce libertà politica ed elezioni corrette. Devono essere tutelate le libertà civili e la protezione dei diritti umani.
Democratico significa anche un sistema in cui le decisioni vengono prese in base al voto della maggioranza. Ma il semplice soddisfare la maggioranza non è democratico, se a ciò non si accompagna la tutela dei diritti di ogni minoranza.
Anche la partecipazione politica è necessaria al funzionamento della democrazia. Difatti, una popolazione obbediente, passiva e apatica è sintomo di una democrazia non sana.
Per misurare in modo ottimale una democrazia, bisognerebbe analizzare anche i livelli di benessere economico e sociale.
Ad oggi, non esiste un sistema che tenga conto di tutti questi fattori. Il dibattito sulla definizione di democrazia rimane aperto e vivace.

Giulia Calvani

 

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