Giornata della memoria: ancora oggi i diritti umani non spettano a tutti

Giornata della Memoria

Giornata della Memoria: per non dimenticare.

Nel 2021 i diritti umani dovrebbero essere un caposaldo e una sicurezza per ognuno. Ad oggi però, un mondo dove ciascuno è proprietario di diritti per il solo fatto di essere umano risulta essere sempre più un’utopia. In una giornata in cui vengono ricordati i soprusi e le violenze subiti da migliaia di vite umane nei lager nazisti, non bisogna guardare a quei giorni come qualcosa di alienato e irripetibile. Dovremmo prendere coscienza, piuttosto, delle molte vite umane che non hanno una casa, “un pasto caldo” o “visi amici”. Ancora troppe vite umane lottano “per un pezzo di pane”. E sono proprio questi soprusi che devono spingerci a denunciare, a non accettare neanche la più minima violazione dell’essere umano. Dobbiamo dire basta alle violenze e alle sopraffazioni che ancora si verificano nel nostro mondo.

Un pezzo di storia

La Giornata della Memoria ricorre il 27 Gennaio di ogni anno per commemorare le vittime dell’Olocausto. È stato istituito in questo giorno perché è stato proprio nella giornata del 27 Gennaio 1945 che i soldati dell’armata sovietica abbatterono i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz. Alla ricorrenza si è dato il nome di “Giornata della Memoria” proprio per porre l’accento sull’importanza di ricordare e perché “simili eventi non possano mai accadere”, come sancito dalla legge che ha istituito questa giornata.

Ancora oggi, però, vite umane muoiono perché non godono dei diritti propri del giusnaturalismo (diritti di cui un uomo, in quanto tale, dovrebbe disporre).




I campi profughi a Lipa

Una grande violazione dei diritti umani è in atto proprio in questi giorni a Lipa, Bosnia. A seguito dell’incendio scoppiato lo scorso 23 Dicembre nel campo profughi di Lipa, un migliaio di persone sono rimaste senza riparo, dopo che le loro tende sono andate in fumo. I profughi sono stati respinti dalla Croazia, dalla Slovenia e dall’Italia. Ora sono senza tende, senza abiti pesanti e con solo una piccola porzione di cibo. Alcuni di loro hanno ai piedi dei semplici infradito e le temperature stanno precipitando sotto lo zero. “Sembra che nessuno si curi di noi”, dice Ashfaq Amed (24 anni). Questo è già il terzo anno consecutivo in cui i migranti sono senza un reale alloggio. Dopo l’incendio molti di loro hanno deciso di allontanarsi ma sono stati subito fermati dalla polizia poiché le autorità locali hanno deciso che i profughi debbano rimanere fuori dalle città.

Le piantagioni di cotone nello Xinjiang

Nella regione cinese dello Xinjiang, poi, 1 milione di lavoratori vengono sfruttati nei campi di cotone. Nei “campi riformatori” vengono imprigionati gli Uiguri, una minoranza musulmana che il governo cinese si preoccupa di reprimere in ogni modo. I prigionieri subiscono torture, non vengono curati e sono sottoposti ad ogni tipo di violenze.

Il diritto alla salute




Il diritto alla salute dovrebbe essere garantito a tutti, alla base della vita umana. Dove la salute manca, infatti, non si può godere  di tutti gli altri diritti. Nella crisi pandemica che ognuno di noi sta vivendo, ci sono Paesi che non dispongono di tutti i privilegi che noi tendiamo a dare per scontati. In particolare, nei Paesi poveri orientali e nell’Africa, le scarse condizioni igieniche non garantiscono un diritto alla salute. I vaccini, inoltre, sembrano essere appannaggio dei paesi più ricchi. Anche in questo caso migliaia di vite umane potrebbero essere stroncate dalla noncuranza dei Paesi più agiati. Il diritto alla vita, ora come mai negli ultimi decenni, sembra essere molto più precario per chi non ha uno scudo forte e non può contare sulla magnanimità dei più facoltosi.

Oggi, nella Giornata della Memoria, vogliamo ricordare tutte le vittime dell’Olocausto, tenendo bene a mente che la strada per i diritti umani come garanzia per tutto il mondo è ancora lunga. Ognuno di noi nel suo piccolo può contribuire come Primo Levi stesso  ha indicato nella celebre poesia:

Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.”

Mariachiara Giorgia Grosso

 

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