Giornalista tunisino si suicida dandosi fuoco per protesta contro il governo

giornalista tunisino

Chi era il giornalista tunisino

Il giornalista tunisino che ha commesso l’eclatante gesto si chiamava Abderrazak Zorgui, 25 anni. Si è suicidato dandosi fuoco in “Piazza dei Martiri” a Kasserine, città situata nella Tunisia occidentale.
Lavoratore precario, prima del gesto estremo aveva denunciato la situazione occupazionale del suo paese, lamentando gravi carenze da parte del governo.
Alcune testate hanno rilanciato un video dove si vede il giornalista tunisino darsi fuoco e poi iniziare a correre davanti a esterrefatti passanti.
Le condizioni del giovane sono subito sembrate gravi, tanto da richiedere il trasferimento all’unità ospedaliera specializzata in traumi e bruciature di Ben Arous. Dopo vani tentativi, i medici hanno potuto solamente constatare il decesso.
Il giornalista tunisino ha lasciato un video-testamento sul proprio profilo Facebook dove accusava apertamente il governo di Tunisi.
Inoltre, sempre durante la clip postata sui social, il reporter sobillava la popolazione a ribellarsi contro l’esecutivo, per suscitare una nuova Rivoluzione dei Gelsomini.



Il precedente del 2010

Con il termine Rivoluzione dei Gelsomini si fa riferimento a una serie di proteste scoppiate nel biennio 2010-2011.
La scelta di suicidarsi dandosi fuoco non è infatti casuale. Il giovane giornalista tunisino ha tratto spunto dalla storia di Mohamed Bouazizi. Questo era un ambulante che si diede fuoco per protesta di fronte alla sede del governatorato di Sidi Bouzid.
Il commerciante, oramai 8 anni fa, si immolò per protestare contro l’arroganza della polizia, che secondo lui aveva sequestrato la sua merce senza ragione. Gran parte della popolazione si unì alla manifestazione, incamerando in questa tutta la frustrazione per la dilagante disoccupazione.
I moti culminarono nel 2011, non prima di aver causato la fuga dell’allora presidente Ben Ali. Il presidente fu lasciato solo anche da parte dell’esercito, che si era rifiutato di sparare sui manifestanti.
Nel dicembre 2011, la neoeletta Assemblea Costituente elesse a presidente Moncef Marzouki, oppositore di Ben Ali.

La rivendicazione su Facebook

Nel video postato sui social, il giornalista tunisino ha accusato il governo di reprimere con la forza qualsiasi protesta.
In particolare, ha denunciato come ogni qualvolta ci sia una manifestazione per avere cibo e lavoro, l’esecutivo qualifichi i manifestanti come terroristi.

“Per quanto mi riguarda, oggi ho deciso di iniziare una rivoluzione per conto mio. Chi mi vuole sostenere è il benvenuto. Ho intenzione di protestare da solo, di immolarmi e se una persona otterrà un lavoro grazie a me, ne sarò felice”

L’associazione dei giornalisti tunisini ha dichiarato che Zorgui sia una vittima dello Stato.
Dopo il gesto del giovane reporter, si teme una nuova escalation nel paese nordafricano. La disoccupazione giovanile tocca punte del 30%, in un clima simile a quello che portò ai moti di quasi un decennio fa.

Stefano Mincione

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