Giorgia Meloni cordiale: solidale e contro i padri single

Giorgia Meloni

Dieci punti umanità e rispettabilità (dall’opinione pubblica) a Giorgia Meloni! Dopo i venti già acquisiti in seguito al recente accaduto del “contestatore di Cagliari“. Due fortune ben catalizzate in tesori, grazie alla virtù benvoluta della cordialità.

Il conteggio rimpolpa per la dote tutta meloniana di imbastire dibattiti o, via social, “botta e risposta”, civili all’inverosimile. Premia l’autocontrollo, premia la scelta di buoni addetti alla comunicazione, premia l’intelligenza e l’astuzia di chi sa rendere edibile la mela marcia.

E mentre la leader si mostra matura, gli oppositori feroci l’aiutano nel progresso, definendola sbraitante, strillante, e ridimensionandosi parte becera. Difficile apprezzare gli attacchi alla persona, impossibile farlo se si riconoscono addirittura falsi.

Vediamo ora l’ultimo accaduto di buona condotta di cui Meloni s’è fatta protagonista.

Giorgia Meloni, contro l’idea ma con la persona

Diversamente da come qualcuno potrebbe credere, non è controversa o condizionata l’opinione ferrea di una persona se, questa persona, si esprime pacificamente nel dialogo con un altro soggetto pensante oppostamente. La prepotenza non da forza, la pacatezza non da debolezza. La mitezza, invece, concede distinzione.

A tal ragione, e  confidando nella buon pensiero degli italiani, Giorgia ha risposto elegantemente al suo elegante “avversario”.

Luca Trapanese, noto romanziere napoletano, ha pubblicato sul suo profilo Instagram un post, indirizzato, con nome, alla numero uno di Fratelli d’Italia. Nella descrizione di questo, un testo, sollecitante una discussione sulla questione “adozioni in Italia”.



Luca Trapanese, padre modello per grazia di legge

Luca Trapanese è un padre single,  diventato tale per grazia di una legge molto particolare. Una normativa in Italia che concede a lui e “simili” la facoltà di adottare un bambino o una bambina esclusivamente se gravemente malato/a ( e bisognoso/a di cure familiari/ non da orfanotrofio).

Nella fattispecie, Luca è l’unico genitore di Alba, una piccola di cinque anni affetta dalla sindrome di Down, presa in affido da Trapanese 27 giorni dopo la sua nascita. I due, testimonia giornalmente lo scrittore, trascorrono insieme tantissimo tempo gioendo e divertendosi. Sono, come l’uomo ha dichiarato, una “famiglia esattamente come tutte le altre”.

Tramite il post su menzionato, l’influencer ha diretto un invito a cena alla politica e alla figlioletta Ginevra.

Mi piacerebbe trovarmi a un tavolo con te e chiacchierare un po’ di adozione, un tema che entrambi riteniamo cruciale da punti di vista diversi e, se ti farà piacere, potrebbe essere il tavolo di casa nostra, mia e di Alba.
Sei la benvenuta, porta anche tua figlia Ginevra. Alba vi accoglierebbe con uno dei suoi tipici sorrisi.” ha iniziato Luca, chiedendo il confronto sull’argomento e portando, alla propria tesi liberale, il magnifico esempio della sua piccola famiglia.

La risposta affabile e affettuosa di una madre

Giorgia Meloni non ha esitato a rispondere, e con un contro-post ha fatto valere le sue opinioni, accettando comunque garbatamente l’invito e il raffronto.

Ti rispondo volentieri perché, al netto della differente appartenenza politica, ammiro la tua storia e tifo per te ed Alba” ha esordito la papabile Premier.

 “Sono convinta che stai offrendo a tua figlia tutto il tuo amore. Accetto con piacere l’invito a cena, anche da parte di Ginevra. D’altra parte, ti direi le stesse cose che sostengo in pubblico. Chi ha il compito di scrivere le leggi commetterebbe un errore se non considerasse alcuni princìpi. La norma non è mai dettata per singoli individui, ma per un numero indeterminato di persone che si trovano in una stessa situazione…” continua la madre, ribadendo di seguito il suo solito punto di vista.

Il pensiero di Giorgia Meloni

Per la “Sorella d’Italia”, è generalmente necessario che a crescere un figlio o una figlia siano una madre e un padre. Non due padri, non due madri, non un padre, non una madre. Lei sostiene la necessità della duplicità e diversità delle presenze genitoriali.

Cresciuta in assenza di una figura paterna, ha sempre lamentato le mancanze, i disagi e la costante sensazione di inadeguatezza conseguenti. Soprattutto dalla sua esperienza trae ragione il suo modo di pensare. Legittimo come tutti gli altri, condivisibile o non, da commentare senza riprovazione e senza, soprattutto, attacchi alla persona (vedi sopra).

Gabriele Nostro

 

 

 

 

 

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