In un post Facebook pubblicato il 25 luglio, Giorgia Meloni paragona andare al ristorante con lo sbarcare in Italia dei migranti in fuga.
Giorgia Meloni: andare al ristorante ed immigrazione clandestina. Notizie come questa costituiscono un dilemma per coloro che devono analizzare e commentare la comunicazione dei politici. Si dovrebbe partire dal presupposto che tutti capiscano cosa ci sia di sbagliato? O forse bisognerebbe partire dallo spiegare che Giorgia Meloni paragona fenomeni radicalmente diversi senza un apparente motivo?
Per evitare qualsiasi tipo di fraintendimento, chi scrive è profondamente convinto che Giorgia Meloni non abbia bisogno di nessuna spiegazione in merito. Ritengo che lei sappia benissimo cosa stia facendo con la comunicazione politica breve, veloce ed emotiva (che usano un po’ tutti). In più, in quanto leader di un rilevante partito politico, pare improbabile giustificare esternazioni del genere sulla base di leggerezza o superficialità.
Come figura pubblica è necessario si assuma la responsabilità politica dei messaggi che trasmette.
Cos’è il green pass? Cosa significa il green pass per la Meloni?
Il green pass è una certificazione emessa dalla piattaforma nazionale del Ministero della Salute. Dal 6 agosto servirà per accedere a qualsiasi tipo di servizio di ristorazione al tavolo al chiuso, spettacoli, eventi, musei, piscine e palestre. Le persone hanno 3 modi per ottenere il green pass: vaccino contro il COVID-19, un risultato negativo al test molecolare/antigenico, essere guariti da COVID-19.
Giorgia Meloni, favorevole al pass per spostamenti fra nazioni europee, afferma che il suo utilizzo per l’ingresso a bar e ristoranti sia dannoso per l’economia. Afferma in un video sui social che, siccome altri paesi (tra cui Spagna e Grecia) non applicano tali regole, l’Italia perderà milioni di turisti. Come faremo a perdere milioni di turisti? Gli Italiani che possono preferire il viaggio all’estero sono dotati di green pass. I turisti stranieri che possono scegliere tra Spagna ed Italia dovranno comunque essere dotati di green pass. Depennate queste due categorie, gli unici turisti persi sarebbero gli italiani non disposti a vaccinarsi o a fare un test antigenico/molecolare.
Ulteriore questione che pone la leader di Fratelli d’Italia è che, secondo lei, il green pass comporterebbe, di fatto, un obbligo vaccinale. Giorgia Meloni, infatti, afferma di non essere NO VAX , ma di essere contraria all’obbligo vaccinale. Su questo punto vale la pena di ricordare che chiunque non volesse vaccinarsi può dotarsi di green pass mediante un test antigenico/molecolare.
Provate a fare un piccolo esperimento: smettete di chiamarlo #GreenPass e chiamatelo per quello che è: “lasciapassare governativo che autorizza alla vita sociale”. E poi argomentate così le tesi pro e contro. Per chiarezza e onestà nei confronti degli italiani.
— Giorgia Meloni 🇮🇹 ن (@GiorgiaMeloni) July 25, 2021
Tirando le somme, secondo la Meloni, il green pass è un “lasciapassare governativo che autorizza alla vita sociale” che fa male al turismo e all’economia.
Cosa c’entra il green pass con gli arrivi di immigrati?
Nulla.
Secondo i dati del ministero, fino al 26 luglio, sono sbarcati in Italia circa 27.500 migranti, di cui 4.300 bambini (la maggior parte non accompagnati). Oltre il 50 % di queste persone ha la nazionalità di 4 paese: Tunisia, Bangladesh, Egitto e Costa d’Avorio. La maggior parte dei migranti parte, però, dalla medesima costa libica.
Da cosa scappano? Povertà, violazioni dei diritti umani, condizioni di vita insostenibili, guerre e violenze nei paesi di origine.
Vengono fatti entrare senza controlli? No, durante la prima accoglienza i migranti vengono identificati e possono avviare, o meno, la procedura di domanda di asilo. Negli hotspot ricevono le prime cure mediche, vengono sottoposti a screening sanitario, vengono identificati e fotosegnalati e possono richiedere la protezione internazionale. Coloro che fanno domanda d’asilo proseguono il percorso di accoglienza, coloro che non la fanno vengono rimpatriati.
Nei primi 3 mesi di quest’anno hanno fatto la domanda in circa 11.000 ma solo 4.000 hanno avuto esito positivo.
Questi numeri e le profonde ragioni delle persone che arrivano servono a comprendere la diversità del fenomeno rispetto alla regolamentazione del greenpass per gli italiani.
Giorgia Meloni: andare al ristorante e prendere il mare non sono la stessa cosa
Rivediamo quindi le due situazioni che Giorgia Meloni ha paragonato:
- Una persona sceglie di non vaccinarsi e di non sottoporsi ad un test molecolare/antigenico; in virtù di questo comportamento, per ragioni di sanità pubblica, lo stato impedisce l’accesso a determinati locali pubblici. Questa persona dovrà mangiare la pizza all’esterno o fare “vita sociale” a casa propria o di amici.
- Una persona scappa da una situazione talmente intollerabile da rischiare la vita nel viaggio che intraprende; una volta arrivata è sottoposta a controlli e rimane solo se richiedente asilo. La sua intera vita dipende dall’aiuto che riceverà una volta sbarcato.
In un paese ideale, il politico che avesse espresso una cosa del genere dovrebbe almeno chiedere scusa per lo scarso rispetto della vita dei migranti e per lo scarso rispetto della fiducia che i suoi sostenitori ripongono nelle (dis)informazioni che diffonde.
Francesco Maria Trinchese