La situazione politica attuale in Italia è a dir poco catastrofica. Il governo, ormai spaccato e profondamente in crisi, cerca con le unghie e con i denti i numeri per proseguire il mandato fino a fine legislatura. Tentativi di stringere effimeri patti per prolungare lo status quo. Un gioco di poltrone, uno schema purtroppo visto e rivisto, che nel corso degli anni ha portato a un numero enorme di governi instabili e voltagabbana. Una raccolta di dati pubblicata su openpolis illustra in modo molto esaustivo i numeri dei cambi di gruppo in parlamento da parte dei politici italiani, sia nel 2020 che negli anni precedenti.
Gioco di poltrone: I dati openpolis
L’attuale legislatura, nata nel marzo del 2018, ha visto la nascita del secondo governo di Conte, durante il quale è insorta la pandemia di Coronavirus. Nonostante il periodo di crisi sanitaria ed economica, nel 2020 i parlamentari italiani hanno effettuato 57 cambi di gruppo (39 deputati e 18 senatori). Il partito che ha visto più dipartite è stato il Movimento 5 Stelle, con 33 politici. A partire dal 2018 il numero sale a 147, portati a termine da 136 parlamentari. Dati certamente molto sconfortanti, ma non sono i peggiori.
Secondo le analisi, all’interno dell’attuale legislatura, un grandissimo elemento di frattura è stato la nascita del partito di Matteo Renzi, Italia Viva, che ha scatenato un vero e proprio fenomeno migratorio. Durante il primo governo di Conte, invece, i dati si sono mantenuti molto più stabili, con una media di 1,6 cambi al mese. I numeri più alti sono stati rilevati nel quinquennio 2013-2018: 569 cambi di gruppo, portati a termine da 348 politici, con una media di 9,5 al mese.
Un circolo vizioso
Il cambio di gruppo da parte dei parlamentari è consentito dall’articolo 67 della Costituzione Italiana, per la quale:
Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato
L’inadempienza dei parlamentari al proprio compito, tuttavia, sconforta il cittadino, che ormai non può fare altro che assistere quotidianamente ad un teatrino di potere e scambi di poltrone e sperare che finisca tutto il più presto possibile. In questo momento di crisi è necessaria, ora più che mai, una buona dose di responsabilità e serietà, nei confronti del paese soprattutto.
Il gioco è bello finché dura poco.