“Minacce e cambiamento rispecchiano il gioco di equilibrio su cui storicamente si regge l’evoluzione delle Società”.
La mattina del 9 Luglio scorso l’assessore all’Ambiente di San Severo (Foggia), Felice Carrabba, è stato svegliato dall’odore della plastica bruciata della propria automobile in fiamme, parcheggiata a pochi passi dalla sua abitazione. Alcune telecamere hanno ripreso nella notte due uomini cospargervi sopra del liquido infiammabile. Un incendio con cui si è voluto ridurre in cenere il rilancio di questo territorio e la scelta dell’assessore di affidare un appalto, quello per la gestione dell’Igiene Pubblica, ad un consorzio pubblico. Era già stato minacciato, poco tempo fa, da un ex dipendente della ditta privata che l’aveva in gestione in precedenza, il quale pretendeva il reintegro lavorativo. Sempre a San Severo, nei mesi scorsi, il Sindaco Francesco Miglio, già sotto scorta, ha ricevuto una busta con tre proiettili. Solo l’ultima di una lunga serie di atti intimidatori con cui hanno preso fuoco circa una ventina di mezzi della nettezza urbana e ancora un’auto di un consigliere comunale. A Trani, nel mese di Marzo, è stato incendiato il portone di ingresso dell’edificio in cui abita il Sindaco Amedeo Bottaro. Un mese prima a Gioia del Colle (Bari) è stata data alle fiamme l’auto del legale del Comune.
Sono centinaia le intimidazioni censite da Avviso Pubblico dall’inizio del 2021 e nonostante i numerosi casi della Puglia, il primato è della Campania, in particolare nella Provincia di Napoli, a seguire Puglia, Lombardia e Sicilia. Un proiettile al Sindaco di Pomigliano D’Arco (Napoli), lettere con minacce per il Segretario generale e il Comandante della Polizia municipale del comune di Arzano (Napoli). Questi ultimi Comuni, insieme a quello di Brusciano ed altri della Provincia Campana, vedono spesso le dimissioni in massa degli amministratori, o la carica di Sindaco vacante per anni, oppure, in ultimo, si vedono commissariati per infiltrazioni mafiose.
Non sono sempre e solo le organizzazioni di stampo criminale a farsi promotori di iniziative intimidatorie. Infatti, con l’aumento dell’uso dei social network è aumentato anche il numero delle minacce via chat delle persone comuni con differenti visioni politiche, ad esempio, o di chi non riesce a trovare lavoro e sfoga la propria frustrazione, inveendo contro gli amministratori comunali.
E’ strano che si parli poco di questi fenomeni, sembrano quasi non suscitare troppo clamore queste notizie ed esse risuonano prevalentemente all’interno del contesto locale, con la conseguenza di non riuscire a coglierne l’aspetto complessivo.
A volte, credo che in realtà esse hanno poca risonanza perché difficili da gestire, in quanto dietro si cela la debolezza delle Istituzioni, ovvero l’incapacità dello Stato di far fronte alla numerosità di questi eventi.
Una colpa che fa i conti, a mio avviso, con la natura di un popolo che per buona parte è poco incline a farsi rappresentare, ma che al contrario auspica una partecipazione attiva alla “res pubblica”, pur caldeggiando un potere che smorzi gli individualismi di chi è al vertice. Una natura contraddittoria e spesso distorta che rende molto difficile la realizzazione di governi di lunga data e che crea terreno fertile per l’insorgere di disordini, violenza e decadimento. Una visione che sconforta meno se si guarda agli studi sociologici che hanno visto come storicamente le Società si siano sempre rette su un equilibrio precario tra ordine e disordine, imbarbarimento e civilizzazione e di come spesso il potere abbia avuto la capacità di innovazione quando l’ordine normativo appariva inadeguato alle esigenze della situazione, o mancante del tutto.
Qui ci si riferisce al potere di uno Stato, di una Società organizzata, ma se si riflette bene, alla fine, ci si rende conto che il vero potere ce l’hanno le persone che la compongono: la capacità di cambiamento è nelle scelte dei singoli individui. E proprio nei giochi di equilibrio, nelle sfumature in mezzo agli antipodi, tipo quella che citavo prima, tra ordine e disordine, o anche più in grande, tra bene e male, che si sviluppa il vero fulcro del cambiamento.
Sono convinta che li dove a predominare è il male, per esempio, la speranza di un solo cuore buono può assumere forme di energia e di potenza tali da riuscire a innescare cambiamenti epocali e far virare verso il bene in modi straordinariamente fruttuosi e colmi di valore. Proprio lì dove sembrerebbe più ostico, in terre problematiche e con le difficoltà più grandi, proprio lì, spessissimo, si può scorgere quel guizzo geniale e inaspettato che riesce a cambiare le sorti di interi territori.
Penso allo stesso Sindaco di San Severo, Francesco Miglio, che nonostante tutte le intimidazioni subite, ha dichiarato innumerevoli volte di voler andare avanti senza cedere di un passo, continuando a promuovere originali iniziative di rilancio e coesione del territorio e riuscendo in questo modo anche a calamitare la solidarietà di molti suoi colleghi. Nello scorso mese di Maggio, infatti, una delegazione di circa una trentina di Sindaci della Provincia di Foggia si è ritrovata nella piazza di San Severo. Ognuno indossava la propria fascia da Primo Cittadino, in segno di profondo e sentito sostegno a Miglio, poco dopo le ultime minacce subite. Un evento toccante, a cui, a mio avviso, si è dato poco risalto.
Ci sono molteplici altri esempi di figure istituzionali che si potrebbero citare in tal senso, come le Presidi Rosalba Rotondo e Daniela Lo Verde, insignite, dal nostro Presidente della Repubblica, delle onorificenze al merito, grazie all’impegno mostrato dentro e fuori le loro scuole, situate in territori difficili come quello di Scampia di Napoli e dello Zen di Palermo.
Notizie del genere dovrebbero avere più risalto e un’eco maggiore per poter far arrivare a tutti la dimostrazione di come l’agire di una sola persona si ripercuota su tante altre e una speranza di un solo animo, in un ambiente avverso, riesca, incredibilmente, a smuovere montagne. Cito ancora, tra le tante, lo sviluppo di realtà come quella del Campo dei Miracoli all’interno del Corviale, nella periferia romana, per esempio e anche tutte le forme in cui si muovono le iniziative del Campo Sociale.
La magnificenza di queste realtà è il prodotto di singoli individui che si sono mossi controcorrente e hanno creato il cambiamento, senza nemmeno immaginare di arrivare a farlo in modo quasi epocale: c’è sempre un’inspiegabile forza dietro queste opere che sembra venir giù proprio dal cielo. Quello che, invece, si evince chiaramente è che le scelte e le azioni di ciascuno, di qualunque natura e di qualsiasi portata saranno, in ogni momento, avranno peso e valore sulla nostra Società. Per cui, credo fermamente che dobbiamo iniziare a renderci conto che ognuno di noi è responsabile per essa in prima persona e portare avanti, coscienziosamente, tale onere.