C’è chi sostiene che giocare di ruolo, che sia online o con un gruppo di amici, sia una cosa da nerd, da disadattati, da persone fanatiche e via dicendo.
Non sempre è così.
Fonte: en.wikipedia.orgGiocare di ruolo non vuol dire venire assoggettati ad un gruppo, guidati da un dungeon master. Giocare di ruolo non ha nulla a che vedere con lavaggi del cervello e distacco dalla realtà. Possono essere invece una valvola di sfogo, una via di fuga verso un mondo diverso, immaginario o virtuale.
Giocare di ruolo vuol dire anche mettersi alla prova, osare emozioni che nella realtà non ci concediamo per timore del giudizio altrui o a causa delle limitazioni date dalla “normalità” da cui qualcuno ha paura di distaccarsi per non sembrare (o essere)diverso.
Vi racconto la storia di Cressida, una ragazza che qualche anno fa ha iniziato il suo percorso nel mondo dei giochi di ruolo by forum.
Cress era timida, sensibile e disponibile con tutti, ma non si sentiva mai all’altezza degli altri. Aveva appena lasciato una scuola in cui era stata sempre presa in giro.
Dotata di una sensibilità che non sapeva trasformare in ricchezza, Cress aveva sofferto molto il periodo delle scuole medie. Non capiva cosa ci fosse di sbagliato in lei. I compagni la prendevano in giro, i professori deridevano le sue carenze e i suoi errori. Quando tornava a casa era confusa, ferita, non capiva il motivo di quelle prese in giro, delle telefonate anonime in cui le venivano sibilate offese e insulti. Per sua fortuna ha sempre avuto l’appoggio di una madre presente e il rifugio sicuro dato dai libri, in cui si immergeva per la maggior parte del tempo in cui non era a scuola.
Superato l’esame dell’ultimo anno delle scuole medie, decise che tutto sarebbe cambiato. Si sarebbe gettata alle spalle quel mondo che non le apparteneva più. Finalmente, libera.
Era intimidita ed incuriosita dal nuovo ambiente. Imparò a ridere, a rispondere alle battute, a capire quando una battuta è solamente una battuta.
Un giorno, aprendo la pagina principale di una forumcommunity a cui si era iscritta su invito di un’amica, comparve la pubblicità di un gioco di ruolo by forum.
Incuriosita fece click sul collegamento ad un mondo che non aveva mai conosciuto prima.
Nel nuovo forum Cress si presentò, come da regolamento, ed entrò a farne parte a tutti gli effetti. Il gioco di ruolo era ambientato in un mondo inventato, fantasy, in cui ognuno poteva essere il personaggio che voleva. Si svolgeva tramite narrazione scritta. Ognuno, seguendo il proprio turno stabilito da un moderatore, scriveva, come si fa quando si narra una storia, con tanto di descrizioni, dialoghi e azioni.
Quando scriveva, Cressida riusciva ad esprimersi al meglio. Scrivere racconti era uno dei suoi passatempi preferiti.
A questo gioco di ruolo ne seguirono altri. Saltava da un mondo ad un altro, da un personaggio a quello successivo, da elfo diventava un vampiro, da buona diventava neutrale malvagia. Una volta iniziato il gioco, si immergeva completamente nella narrazione, gioiva e soffriva, combatteva e cadeva, affrontava le sfide nei panni di coraggiose eroine sicure di sé e delle proprie potenzialità. Attraverso la scrittura imparò ad esprimere le proprie emozioni. I suoi personaggi, al contrario della Cressida in carne ed ossa, erano spontanei. Le sfuggivano dal controllo, vivevano senza pensare a cosa avrebbero potuto dire gli altri. Pian piano scoprì che le caratteristiche che aveva assegnato ai propri personaggi, non erano altro che le caratteristiche che lei teneva nascoste, per timore del giudizio altrui.
Nei forum, non incontrava solo persone con cui giocare, ma conosceva ragazzi e ragazze di tutta Italia con cui si confrontava sui temi più disparati. Scoprì di non essere poi così sbagliata, scoprì che le sue paure erano le paure di altri suoi coetanei. Ci si sentiva tutti i giorni, ci si confidava. Qualcuno riuscì persino a conoscerlo dal vivo.
Durante la vita reale, quando si sentiva insicura sul da farsi, si chiedeva cosa avrebbe fatto Rowana, il suo alter-ego, al posto suo. Cercava di essere più coraggiosa, capiva di essere una bella persona ed era felice di sentire che qualcosa stava cambiando nel suo atteggiamento. Stava crescendo.
Con il passare del tempo si accorse di non pensare più come due persone diverse, Cressida e Rowana, ormai aveva fatto proprie la decisione e il coraggio dei suoi personaggi. Capì che la vera e più emozionante avventura sta nell’interpretare il ruolo di se stessi nella la vita reale.
L’avventura è ancora lunga, e c’è solo da imparare.
Jessica Tomatis