Alle porte di Roma si trova un piccolo paradiso naturale, noto come il Giardino di Ninfa.
Il parco è situato dalle parti di Latina, al confine con Norma e Sermoneta.
Qui anticamente sorgeva un paese medievale, Ninfa, il cui nome faceva riferimento ad un tempio dedicato alle divinità romane delle acque.
Da sempre di proprietà dello Stato Pontificio, dopo varie vicissitudini, la zona passa nelle mani della famiglia Caetani che la compra nel 1297 per 200000 mila fiorini.
Grazie a questa, la piccola cittadina di Ninfa raggiunge un alto livello di splendore. Accanto alle abitazioni, munite di solaio e granaio, si costruiscono chiese, mulini, ponti, due ospedali, un castello e un municipio. In difesa della città, una cinta muraria della lunghezza di circa 1400 metri.
Per rendere la zona più vivibile e un luogo d’attrazione, Gelasio Caetani nel 1921 bonifica l’area.
L’obiettivo della nobile famiglia era quello di costruire una residenza estiva dove trascorrere i mesi più caldi.
Perciò il luogo viene abbellito con un’ampia vegetazione composta da specie botaniche tutte diverse tra loro. In questo modo il giardino inizia ad avere un primo aspetto simile ad un’oasi.
Solo con Lelia Caetani, negli anni Trenta, il parco comincia ad assomigliare ad un giardino all’inglese e diviene un vero e proprio monumento naturale.
Grazie alla bellezza delle sue piante e alla cura con cui viene mantenuto, il parco raggiunge un grande apice di notorietà. Diviene così luogo di ispirazione e riflessione per molti artisti di spicco del periodo dal poeta Gabriele D’Annunzio fino allo scrittore Boris Pasternak, padre del Dottor Zivago.
Il castello di Sermoneta e le antiche prigioni costeggiano l’intera zona, conferendole un’area sospesa tra il presente e il passato. Ad oggi tutto fa parte della Fondazione Caetani.
Al suo interno nel 1976 è stata istituita anche un’oasi del WWF a sostegno della flora e della fauna del luogo.
Con grande sorpresa il New York Times lo ha incoronato come il più bello e romantico giardino del mondo.
La sua nomea è dovuta sia alle condizioni perfette in cui viene tenuto sia per la quantità di piante che ospita e gli antichi ruderi che è possibile visitare.
Infatti all’interno del giardino di Ninfa si possono ammirare circa 1300 specie di piante tra cui ciliegi, aceri giapponesi, betulle e iris acquatiche.
Passeggiare tra le rovine di vecchie chiese e la selvaggia vegetazione dai mille colori offre uno spettacolo irripetibile.
Le luci, le ombre, le varie sfumature di ogni angolo dell’intera area rapiscono lo sguardo, tanto da estraniarsi dalla realtà e tuffarsi in una dimensione ultraterrena.
Insomma il Giardino di Ninfa con quel suo aspetto un pò magico e un pò misterioso ci catapulta in una favola, nell’attesa di veder spuntare da un cespuglio una creatura fatata.
Laura D’Arpa