Giancarlo Massidda è stato arrestato a Buenos Aires. Era latitante da ben 8 anni.
Si era creato una nuova identità e conduceva una vita tranquilla in Argentina Giancarlo Massidda, ritenuto uno dei 100 criminali più pericolosi del mondo ed evaso nel 2010 dagli arresti domiciliari. Massidda è ritenuto colpevole di un grosso giro di spaccio di cocaina attivo nel basso Lazio. Dovrà quindi scontare una pena di 23 anni e 9 mesi di reclusione per traffico di droga e per l’evasione.
Giancarlo Massidda arrestato a Buenos Aires
Gli uomini dello Servizio centrale operativo della polizia hanno scovato Giancarlo Massidda, 61 anni nato a Roma, nella zona di Berazateguinei a Buenos Aires, dove l’uomo aveva ripreso a condurre una vita quasi normale dopo la sua evasione del 2008. Stando a quanto riportato da Il Fatto Quotidiano, Massida è ritenuto uno dei principali promotori di un’organizzazione criminale radicata nel basso Lazio e dedita all’importazione di ingenti quantità di cocaina sul territorio nazionale.
Giancarlo Massidda: l’evasione e l’arresto in Argentina
Nell’ambito dell’operazione “Fenice” del 2002, Massidda era stato tratto in stato di fermo per la detenzione di 2 kg di cocaina insieme a suo figlio Simone e altre 5 persone. Nel 2004 era stata confermata l’ordinanza d’arresto nei suoi confronti e lo stesso anno era stato evaso in Spagna, dove aveva continuato a gestire i suoi canali di narcotraffico, con una rete che dal Sud America arrivava direttamente in Italia. Dopo che gli erano stati concessi i domiciliari nel 2010 era evaso di nuovo, questa volta facendo perdere definitivamente le sue tracce.
Su di lui pendeva un mandato di cattura internazionale e le indagini, partite nel 2018 insieme alla collaborazione delle forze dell’ordine Argentine, hanno permesso di rintracciare Massidda e di trarlo in arresto. Il 2018 si era aperto con l’arresto di un altro importante evaso: Giuseppe Stabile, l’avvocato della Camorra che, come Massidda, era riuscito a fuggire dai domiciliari e aveva trovato rifugio in Sardegna, dove conduceva una vita pressapoco normale.