Giancarlo Governi presenta Alberto Sordi tra cinema, storia, curiosità e retroscena

Alberto Sordi, Storia Di Un Italiano di Giancarlo Governi

Il libro, edito da Fandango, già disponibile online, non è una semplice biografia. Giancarlo Governi, autore televisivo, sceneggiatore e scrittore, ha saputo raccontare allo stesso tempo la storia di un’Italia che vuole cambiare e quella di un italiano che l’ha rappresentata “senza veli“. Questo italiano è Alberto Sordi, il primo comico “senza la divisa da comico“. Egli si ispirava alla cruda realtà, deformandola a scopo satirico. Ma come arrivò un figlio della giovane Italia proletaria a diventare il precursore della commedia all’italiana? A raccontarlo è Giancarlo Governi in Alberto Sordi, Storia Di Un Italiano. Lo fa con la sua testimonianza a partire dal suo rapporto lavorativo con la star durante la produzione di un documentario. Ma non solo: immerge il lettore in un affascinante viaggio tra le fasi cruciali della storia della nostra nazione, sorprendendolo ogni volta in quanto fa notare che, in ognuna di esse, si colloca sempre Alberto Sordi.

Alberto Sordi, Storia Di Un Italiano: un libro sulla storia e sul cinema scritto per l’italiano medio

L’opera, con la sua scrittura dettagliata, ma semplice e fluida, insegna in poche pagine gran parte della storia moderna della nostra nazione. Tuttavia, non è un libro di storia, bensì un’opera che porta il lettore a viaggiare con la memoria. Il modo mai pesante in cui tratta molti temi delicati (la guerra, il fascismo, la crisi,…) invita a non dimenticare, ma, allo stesso tempo, affascina con le curiosità che fornisce. Ad alleggerire ulteriormente il racconto, l’autore alterna la descrizione dei momenti tristi collocandovi il ricordo del precursore della commedia italiana. Proprio come ha fatto Alberto Sordi, regalando sorrisi ad un’Italia a cui era stato insegnato solo a piangere. L’opera è quindi un libro di cinema. Ma non ricorrono le analisi stilistiche e il commento critico tipico di quel genere. Lo stile narrativo è perfetto per l’italiano medio: affamato di cultura, ma nello stesso tempo, desideroso di leggerezza, soprattutto in un periodo cruciale come quello odierno, in cui solo Alberto Sordi sarebbe stato in grado di ironizzare.

Perchè leggerlo?

Alberto Sordi, Storia Di Un Italiano può essere considerato un libro per tutti. Lo stile dell’opera di Giancarlo Governi può sicuramente appassionare l’italiano di qualunque tipo, così come accadde con i film di Alberto Sordi.  Senza dubbio sarebbe il libro preferito da cinefili e appassionati di storia. Ma le sue pagine possono essere godute tranquillamente anche da chi non fa del cinema e della storia il suo maggior interesse. Anche gli assetati di gossip o di curiosità potrebbero, anzi dovrebbero, correre nelle librerie ed approfittare dell’occasione di conoscere tutte le curiosità che lo scrittore ha scoperto sul conto di Albertone e su come riuscì a superare l’assoluto anonimato. Alcune rivelazioni, confessate dalla stessa star all’autore, addirittura sdoganano l’attore. Per esempio il modo in cui riuscì a “fregarsi 10 lire in più” quando faceva la comparsa sul set di Scipione L’Africano, come riuscì ad ottenere una parte in un film di Paolo Moffa grazie ad una innocente bugia o sul perchè fu licenziato dal set de Il grande Soldato. Ma, curiosità a parte, il libro non può far altro che celebrare la grande carriera di un divo che oggi avrebbe compiuto 100 anni.

Che cos’è Storia Di Un Italiano?

Il programma (ad oggi irreperibile) che da il nome all’ultimo libro di G. Governi è andato in onda dal 1979 al 1989. Esso nasce in un periodo di svolta per la televisione italiana: l’arrivo del Secondo Canale. Durante la produzione di questo show (uno dei primi documentari della TV), l’autore affiancò Alberto Sordi e conobbe molti retroscena sul suo carattere e sulla sua vita privata. Il concept dello show era quello mandare in onda alcuni dei migliori film di Sordi introdotti da lui stesso. Ma la meticolosità della star nella scelta delle pellicole trasformò Storia Di Un Italiano in un’opera colossale, come lo è stato il contributo del divo nel panorama della commedia italiana. Il libro, partendo da questa appassionante testimonianza, racconta la storia di quella fetta di popolazione su cui nessuno se non Alberto Sordi avrebbe osato scherzare: quella dell’Italia operaia, con tutti i suoi difetti e pregi.

“Sordi ha fatto con grande coerenza l’italiano…a tempo pieno: insomma, Alberto Sordi siamo noi!” 

Con queste parole Giancarlo Governi comincia a contestualizzare i personaggi rappresentati dal divo a partire dalla Prima Guerra Mondiale. Il libro fa un percorso nella storia moderna d’Italia. All’interno di essa, Albertone si è sempre collocato rappresentando quella fetta di popolazione che ci ostiniamo a non ricordare. Per esempio quella di Jacovacci Oreste ne La Grande Guerra di Mario Monicelli. Il soldato rappresentato da Sordi, nonostante il suo gesto eroico nel finale, non rappresenta l’eroe italiano stereotipato, che combatte per la patria. Bensì il militare che lotta per la sopravvivenza. A partire da ciò l’attore comincia a rappresentare tutte le figure possibili dell’italiano medio: medico, commissario, seduttore, padre, marito, vedovo. Ma lo fa mostrando sempre l’altra faccia della medaglia, quella dell’Italia che soffre. Ciò contraddistingue il cinema neorealista di Fellini, De Sica, Rossellini. Sordi, come i suoi colleghi, mostra la cruda realtà, ma osa la satira. Chissà, se fosse ancora qui, come rappresenterebbe la situazione che l’Italia sta vivendo.

Silvia Zingale

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