Le condizioni dei ghiacciai – Steffen Olsen, climatologo e glaciologo del Danish Meteorological Institute, ha condiviso la testimonianza di un vero e proprio stravolgimento climatico. La stagione di fusione dei ghiacciai è iniziata con un mese d’anticipo.
Il ghiaccio, in realtà, è lì, ma non si vede; Olsen ha calcolato uno spessore di 1,2 m, misura che stimerebbe la perdita di 2 miliardi di tonnellate di ghiaccio. Si evidenzierebbe dunque un significativo innalzamento delle temperature: nella seconda settimana di giugno, la Groenlandia è stata investita da una massa d’aria calda dal sud, raggiungendo i 17,3 °C (12 giugno) e i 15 °C (13 giugno).
L’evento non è una novità. Già negli anni scorsi si era verificato qualcosa di simile; eppure i timori non mancano: sebbene sia per ora un azzardo citare il riscaldamento globale, le previsioni dei prossimi anni non sono tra le più rosee:
I nostri modelli climatici indicano che ci sarà un generale declino nella lunghezza della stagione del ghiaccio marino attorno alla Groenlandia, ma quanto velocemente e in quale entità dipenderà dall’innalzamento delle temperature globali
Olsen non esclude preoccupanti congetture sugli eventi futuri. Questa sorta di “ghiaccio liquido” determina una gravosa condizione per numerose specie animali; ricordiamo il triste epilogo della baia di Halley, che, dopo aver ospitato una delle più grandi colonie di pinguini imperatore, ricostruisce oggi uno scenario dell’orrore.
Quel che è certa è la testimonianza fotografica: ancora una volta il mondo si ritrova a dover pagare il proprio debito sul filo del rasoio; se nemmeno simili cornici sono in grado di stuzzicare qualche coscienza, resta difficile auspicare una degna conclusione nei prossimi 10 anni. Ciononostante, ci si pone ancora una volta nella condizione di accettare la realtà dei fatti, consci di una situazione cupa per il nostro pianeta. Quando arriverà il momento del sano buonsenso? Per ora, è necessario l’ammiccamento di una foto.
Eugenio Bianco