I ghiacciai delle Dolomiti, simbolo della magnificenza naturale delle Alpi italiane, sono entrati in una fase critica. Un recente studio pubblicato sulla rivista The Cryosphere mostra che questi ghiacciai si trovano ormai ben al di sotto della “linea di equilibrio glaciale”, un termine tecnico che segna un punto di non ritorno per la capacità dei ghiacciai di accumulare neve e rinnovarsi. La conclusione dello studio non lascia spazio a dubbi: i ghiacciai delle Dolomiti stanno vivendo un processo di inesorabile scioglimento che sembra ormai irreversibile.
La linea di equilibrio glaciale
Per comprendere appieno l’importanza di questa scoperta, è essenziale conoscere il concetto di “linea di equilibrio glaciale”. Questo termine si riferisce alla quota oltre la quale un ghiacciaio è in grado di accumulare una quantità sufficiente di neve durante l’inverno per compensare le perdite di massa derivanti dallo scioglimento estivo. Se un ghiacciaio si trova al di sopra di questa linea, la neve che vi si accumula è in grado di far fronte al riscaldamento atmosferico e alle perdite dovute al processo di fusione.
Tuttavia, quando un ghiacciaio scende al di sotto di questa soglia, la situazione cambia radicalmente. La neve che si accumula non basta più a rimpiazzare quella persa durante la stagione calda. Così facendo, il ghiacciaio entra in una spirale negativa di deperimento: la perdita di massa supera l’accumulo di neve, portando gradualmente alla sua scomparsa. Questo fenomeno è stato osservato in molteplici aree delle Dolomiti, e lo studio in questione ha confermato che molti ghiacciai della regione si trovano ora in una fase di netta perdita di volume.
Un monitoraggio a lungo periodo
Lo studio pubblicato su The Cryosphere si basa su un lungo periodo di monitoraggio delle dinamiche dei ghiacciai dolomitici. I ricercatori hanno utilizzato dati raccolti in anni di osservazioni dirette, combinati con modelli climatici e geofisici, per analizzare l’evoluzione delle masse glaciali. La conclusione che si trae da questo lavoro è allarmante: la capacità di questi ghiacciai di mantenere una massa sufficiente per garantire la loro sopravvivenza nel lungo periodo è ormai compromessa.
Secondo gli esperti, i ghiacciai delle Dolomiti, come quelli di Marmolada, Sella e altri, hanno perso gran parte della loro massa negli ultimi decenni. Se all’inizio del XX secolo, i ghiacciai avevano una portata e una stabilità tali da consentire la loro sopravvivenza in un contesto climatico che era ancora relativamente stabile, oggi si trovano a fare i conti con il riscaldamento globale, che sta accelerando il loro scioglimento.
La conca dei ghiacciai
Oltre alla perdita estetica e simbolica che rappresenta la fine di questi ghiacciai, l’impatto sul paesaggio e sull’ecosistema locale è altrettanto significativo. I ghiacciai sono componenti fondamentali di un ecosistema delicato che dipende dalla stabilità e dalla durata delle risorse idriche che i ghiacciai forniscono durante il disgelo primaverile ed estivo. Quando questi ghiacciai scompaiono o si riducono drasticamente, i fiumi e i laghi alimentati da essi subiscono una diminuzione del flusso d’acqua, con conseguenze devastanti per la biodiversità locale e per le attività umane legate al turismo e all’agricoltura.
Un aspetto particolarmente preoccupante riguarda la produzione di energia idroelettrica. Molte centrali idroelettriche delle Dolomiti dipendono in gran parte dalle acque di fusione dei ghiacciai. La diminuzione della disponibilità d’acqua potrebbe compromettere la capacità di queste centrali di produrre energia, rendendo necessario un adattamento delle strategie energetiche in tutta la regione.
La spinta del cambiamento climatico
La causa principale di questo scioglimento accelerato risiede, senza dubbio, nei cambiamenti climatici globali. Aumento delle temperature, modifiche nei modelli di precipitazione e un innalzamento dei livelli di anidride carbonica sono fenomeni che stanno alterando in modo tangibile l’equilibrio delle regioni alpine. In particolare, la combinazione di estati sempre più calde e inverni che non portano più quantità sufficienti di neve ha determinato il progressivo avanzamento verso il punto di non ritorno per i ghiacciai dolomitici.
Le conseguenze per il turismo
Il turismo rappresenta una delle principali risorse economiche delle Dolomiti, attrazione di montagna che richiama visitatori da tutto il mondo, sia in estate che in inverno. La perdita dei ghiacciai, purtroppo, comporta non solo un impoverimento del paesaggio, ma anche il ridimensionamento di alcune delle attività turistiche più popolari, come lo sci alpino e il trekking glaciale.
Se da una parte il riscaldamento globale offre nuove opportunità per il turismo estivo, come l’aumento di escursioni sulle montagne in assenza di neve, dall’altra la riduzione delle zone sciabili potrebbe causare una diminuzione del numero di turisti invernali.
Nonostante le previsioni infauste, esistono ancora possibilità di mitigazione e adattamento. Gli scienziati suggeriscono che la protezione e la conservazione dei ghiacciai rimanenti, sebbene non possiedano il potere di fermare lo scioglimento già in atto, possano ridurre i danni a lungo termine.