Germania, respinto il ricorso di AfD sulla classificazione come “caso sospetto”

ricorso di AfD Resistere all'estremismo di destra. La voce del popolo in Germania e Austria

Resistere all'estremismo di destra. La voce del popolo in Germania e Austria

Il partito di estrema destra «Alternative für Deutschland» è tornato al centro del dibattito politico tedesco poiché ieri, lunedì 13 maggio, il tribunale regionale della città di Münster ha respinto il ricorso di AfD riguardo la classificazione come “caso sospetto” di estremismo politico emessa dai servizi segreti interni tedeschi, il Bundesamt für Verfassungsschutz (BfV) .

In particolare secondo i giudici la definizione è appropriata e soprattutto non viola la Costituzione tedesca o il diritto europeo e ciò toglie di fondamenta al ricorso di AfD. Tale classificazione, quando definitiva, permettere ai servizi segreti di mettere sotto sorveglianza l’organizzazione ritenuta una potenziale minaccia per la democrazia. In questi casi è possibile intercettare telefonate ed email scambiate tra i membri del partito e reclutare informatori. Restano però esclusi da questo trattamento parlamentari e europarlamentari.

Il ricorso di AfD è stato presentato poiché l’indagine, iniziata nel 2022, è ritenuta come “motivata politicamente” e una classificazione del genere, sempre secondo il partito, equivarrebbe ad un divieto di esistere. AfD ha anche già annunciato che presenterà un nuovo ricorso presso un tribunale federale. L’azione legale dei servizi segreti tedeschi contro il partito era partita già nel 2020 solo per alcune sedi locali, la classificazione è poi diventata nazionale circa due anni dopo per timore di una crescente radicalizzazione soprattutto all’interno della sua organizzazione giovanile.

Alternative für Deutschland, fondato nel 2013 da Bernd Lucke, Alexander Gauland, due ex membri dell’Unione Cristiano-Democratica di Germania (CDU), è adesso il secondo partito più popolare in Germania e secondo i più recenti sondaggi il suo gradimento ad oggi si attesta intorno al 18%. Si tratta di un dato in netta crescita rispetto al risultato delle ultime elezioni del 2021 quando si era fermato intorno al 10%.

Nato in opposizione alle politiche europee, e in particolare quelle legate alla zona euro, AfD ha da sempre coltivato legami con gruppi di estrema destra o addirittura neo nazisti e i dubbi riguardo le posizioni estremistiche di molti dei rappresentati del partito non sono una novità. Ad esempio nell’ultimo anno due importanti esponenti del partito sono stati accusati di incitamento all’odio e uso di simboli nazisti.



Il primo in ordine cronologico è Björn Höcke, uno degli esponenti più in vista e radicali del partito, sotto processo per aver utilizzato uno slogan nazista durante un comizio elettorale nel 2021. L’altro esponente, attualmente sotto arresto, è Daniel Halemba, membro del parlamento locale bavarese, accusato anche lui di incitamento all’odio e utilizzo di simboli nazisti. Assieme ad Halemba, prima ricercato e poi arrestato vicino Stoccarda, sono state arrestate altre quattro persone tutte appartenenti ad organizzazioni studentesche di estrema destra.

Germania, i rapporti tra AfD e i movimenti neonazisti

Un altro momento chiave nell’evoluzione del partito degli ultimi anni si è concretizzato nel gennaio scorso quando alcuni esponenti di spicco di AfD hanno partecipato ad una riunione nella periferia di Berlino assieme a membri del movimento neonazista tedesco e, secondo l’inchiesta pubblicata dal sito tedesco Correctiv, assieme hanno discusso un piano di espulsioni su larga scala di persone richiedenti asilo, immigrati con permesso di soggiorno e anche cittadini tedeschi di origine straniera. L’operazione è definita “remigrazione” concetto già noto e molto popolare negli ambienti della destra identitaria tedesca.

La notizia ha provocato enorme indignazione in Germania e in tutta Europa e nei giorni successivi in molte città tedesche, tra cui Berlino, Amburgo, Francoforte ed Hannover, ci sono state grosse manifestazioni di protesta a difesa della democrazia e contro AfD la cui nomea di partito estremista e fin troppo vicino ai neonazisti ha avuto un risalto mediatico internazionale. Le stime più accreditate hanno contato centinaia di migliaia di persone scese in piazza nei giorni successivi all’inchiesta.

Con il respingimento del ricorso di AfD si chiude un primo processo iniziato con la sentenza del tribunale di Colonia, ma che potrebbe non essere l’ultimo se effettivamente AfD presenterà un nuovo ricorso. In tal caso la contesa giudiziaria potrebbe presto ripartire e se poi tutto ciò danneggerà il partito a livello elettorale è tutto da vedere già a partire dalle elezioni europee di inizio giugno.

Andrea Mercurio

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