In un periodo non proprio tranquillo per quanto concerne immigrazione e solidarietà, ad alimentare una nuova scia di polemiche ci ha pensato la mensa dei poveri di Essen, città del Nord Reno-Vestfalia (uno dei land più popolosi) in Germania, che ha deciso di fornire i pasti solo a chi è in possesso di documenti tedeschi.
Il provvedimento è attivo già da metà gennaio, ed è stato comunicato attraverso una nota sul sito della mensa Essener Tafel della città di Essen (che in tedesco significa mangiare), in cui viene spiegato, che a portare a questa situazione è stato il forte incremento di rifugiati registrato nella zona negli ultimi anni.
Inoltre il responsabile locale, Jörg Sartor, ha dichiarato ad un emittente tedesca di voler privilegiare la “nonna tedesca” rispetto ai rifugiati (aumentati dal 35% del 2015 al 75% del 2017) e che arrivare a prendere questa decisione non è stato affatto semplice.
Un qualcosa di davvero imbarazzante da un punto di vista umano e che naturalmente ha scatenato le reazioni di altre associazioni della Germania, tra cui Bassa Sassonia, Brema e Assia, le quali hanno criticato la misura che limita le ammissioni.
A tal proposito sono di estrema rilevanza le considerazioni di Sabine Werth, presidente di Berliner Tafel, un’associazione che si occupa di redistribuire cibo in ai bisognosi. Secondo il suo parete, espresso all’agenzia di stampa tedesca dpa, i principi dell’associazione “Tafel Deutschland e. V.” indicano che l’aiuto della spesa alimentare no profit sia destinato a tutti coloro che hanno bisogno del sostegno, senza distinzioni di cittadinanza.
Oltre all’aumento dei rifugiati e alla mancanza necessaria di risorse per soddisfare tutti, c’è un altro motivo ad aver provocato lo stop del cibo agli stranieri. Secondo Sartor alcuni poveri di altre nazionalità, erano irrispettosi nei confronti delle donne. Sarebbero scoppiati spesso litigi senza considerazione per gli altri che erano in coda.
Ciò però non giustifica quanto sta accadendo ad Essen e la presa di posizione netta da parte delle associazioni del resto di Germania la dice lunga su questa incresciosa vicenda.
Antonio Pilato
Un terribile e spaventoso articolo gonfio di pura ideologia!!
La mensa ei poveri di Essen è stata costretta a prendere questa decisione a livello di consiglio di amministrazione.
I motivi è che hanno portato a questa decisione è che hanno notato come la stragrande maggioranza degli immigrati (75%) contrasta la presenza degli anziani tedeschi.
È stato notato che questi anziani vengono sorpassati nelle file di attesa e se sono donne vengono anche trattate irrispettosamente.
È una decisione in tutela delle minoranze di anziani che si rivolge alle mense. Una decisione pragmatica e non ideologica.
Il fatto che quest’articolo non citi in minimissima parte i motivi della decisione, dimostra l’altissimo stile propagandistico dell’autore.
Mi sembra di aver citato che il provvedimento è stato preso in seguito all’aumento degli immigrati nella zona, ma ciò non giustifica una presa di posizione simile. Il compito di ogni mensa per poveri è garantire un pasto a chi ne ha bisogno, a prescindere da sesso, razza e religione. Non voglio fare nessuna propaganda, non c’è nessuna ideologia nel mio pezzo, è solo una questione di umanità e di buon senso. Buona serata.