George R.R. Martin e Shonda Rhimes, I “cattivi” dello storytelling incubo del fanservice

martin rhimes

Spietati, sadici, gelidi, senza cuore….brillanti. Sono George R.R. Martin e Shonda Rhimes. I “cattivi” dello storytelling. Croce e delizia dei fans. Odiati, eppure così seguiti.  Se state pensando di andare a leggere o guardare qualcuna delle loro storie (per i pochi che non lo hanno ancora fatto), fate una rapida ricerca: il consiglio che ne verrà fuori non può che arrivare da un girone infernale e dalla storia più grande di tutte….”Lasciate ogni speranza, voi ch’intrate”. E un viaggio di rabbia, suspance e lacrime da cui non uscirete più



Shondaland

E’ la regina delle serie tv made in Usa. Se anche non conosceste il suo nome, avrete sicuramente sentito parlare di Grey’s Anatomy, Scandal, How to Get Away Wth Murder…eppure, oltre che per le interessanti trame, e i per il grande successo dei suoi show, “Shondaland” è soprattutto famosa per essere il cimitero dell’ Happy Ending. Dalle morti programmate (ovviamente dei personaggi più amati) per portare avanti la trama, ai litigi fuori set con i suoi attori che, ovviamente, non possono che finire con una cruenta dipartita del loro personaggio (per informazioni citofonare a Patrick Dempsey e al mai dimenticato Dottor Stranamore) le sue storie sono una studiata sintesi di innamoramento ai personaggi e dolorosa separazione.

Aerei esplosi, bombe, omicidi, incidenti stradali, attentati..i fan dei suoi show le hanno viste veramente tutte. Fiumi di lacrime versate e di “basta, non lo guardo più” per poi ritrovarsi ancora incollati allo schermo dopo aver letto l’ultima, esaltante trovata perfettamente ideata per riappassionarti alla trama: è la magia di Shonda.

Quando si gioca al gioco del trono, o si vince o si muore

Game of Thrones. Bastano queste tre parole per descrivere George R.R. Martin, il re del fantasy moderno….che deve aver dimenticato la prima parte della sua citazione più famosa, perché al gioco dei troni si muore e…si muore. Se state per iniziare a leggere Game of Thrones, è bene che lo sappiate: probabilmente il vostro personaggio preferito finirà accoltellato nel giro di qualche capitolo. Eppure, i dialoghi, l’intensità e la caratterizzazione dei personaggi e una trama appassionante fanno scorrere senza sosta pagina dopo pagine. Leggere, leggere e leggere ancora.

Se c’è una cosa che ha fatto odiare ai fans del Trono di Spade Martin più delle tante morti dolorose, è la lunga ed estenuante attesa per gli ultimi capitoli della saga…una richiesta ormai decennale da parte dei numerosi appassionati che lo scrittore non sembra intenzionato ad esaudire in tempi brevi. Una domanda però sorge spontanea: dopo i pessimi risultati dell’ultima stagione di Game of Thrones, quando la logica di Martin si è trasformata in quella del fan (e del nosense) service, siamo davvero sicuri che ascoltare le richieste dei fans sia la cosa giusta?

Qui comando io

Qui comando io. E’ questo il pregio e difetto del “killer duo” dello storytelling. Niente fans, niente ratings…a decidere sono loro. Arroganti? Forse. Megalomani? Probabilmente. Esagerati? Senza dubbio. Brillanti e geniali? I numeri parlano per loro. Martin e Rhimes sono amore e odio. Dolceamari. Come i finali delle loro storie. Non finirete mai con il sorriso e la soddisfazione, ma state tranquilli…ne vorrete sempre un’altra pagina.

Beatrice Canzedda

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