Circa 15 mesi fa, nel novembre 2018, riportavo il giustificato entusiasmo della NASA per l’ammartaggio dell’Insight lander. La sonda giunse sulla superficie del pianeta rosso sana e salva poco dopo il disastro della sonda Schiapparelli dell’ESA.
Scopo della missione era capire meglio la geologia di Marte, dopo circa un anno di lavoro la NASA ha pubblicato ieri i risultati; ben sei articoli scientifici che rivoluzionano quanto pensavamo del pianeta rosso.
Si riteneva che Marte fosse geologicamente pressoché morto, ma i cinque articoli pubblicati su Nature Geoscience raccontano tutta un’altra storia, il sesto articolo è invece uscito suNature Communications ed è un dettagliato resoconto del luogo di ammartaggio, un basso cratere chiamato Homestead hollow che si trova nella regione Elysium Planitia.
Il primo articolo documenta i primi risultati del lavoro dell’insight Lander, il secondo riporta le misurazioni dei campi magnetici nel luogo di ammartaggio.
L’argomento del terzo sono le rilevazioni sull’atmosfera mentre il quarto e il quinto sono sulla sismicità e la struttura geologica di Marte.
In sintesi a proposito della geologia di Marte: è risultato molto più attivo di quel che si credeva, il pianeta rosso trema spesso, ma in maniera più leggera di quel che si credeva; Marte non ha una tettonica a zolle come la Terra, l’attività sismica è di origine vulcanica. Una disdetta per gli scienziati perché le onde sismiche non raggiungendo il mantello non possono essere utilizzate per indagare la struttura interna del pianeta.
A proposito dei movimenti nell’atmosfera: su Marte si verificano “diavoli di sabbia” fenomeni atmosferici tipici di zone desertiche o molto aride. Il diavolo di sabbia è come una tromba d’aria in miniatura.
A proposito del magnetismo il magnetometro di Insight ha rilevato nel luogo di atterraggio un valore ben dieci volte superiore di quello stimato dalle sonde in orbita. Marte non ha un campo magnetico, ma l’ha avuto e ha lasciato delle tracce.
Le rocce del luogo dove è sceso il lander sono giovani, quindi il magnetismo viene da strati sotto la superficie. Ora gli scienziati incroceranno i dati di vari strumenti e da altre fonti, diverse dalla missione Insight, per cercare di capire che c’è sotto: per rilevare un campo così forte queste rocce quanto devono essere magnetizzate e a che profondità?
Roberto Todini