Due sorelle sono riuscite a guardarsi negli occhi. No,non erano separate da migliaia di chilometri. Si tratta, infatti, di gemelle siamesi provenienti dal Burundi che grazie ad un complesso intervento chirurgico, sono state separate al Bambin Gesù di Roma.
Francine e Adrienne condividevano la zona sacrale, quindi erano unite per la schiena. L’intervento che le ha separate è durato 12 ore ed ha coinvolto 4 equipe mediche per un totale di 25 persone, coordinate da Pietro Bagolan, direttore del Dipartimento di Neonatologia medica e chirurgica.
L’operazione, studiata nei minimi dettagli, ha richiesto una preparazione di 3 mesi: si è fatto ricorso a stampanti 3D, TAC e risonanze tridimensionali. Hanno collaborato specialisti di cinque aree mediche (Neonatologia, Chirurgia Plastica, Neurochirurgia, Anestesiologia e Rianimazione, Diagnostica per immagini).
Il midollo spinale correva senza interruzione nei corpi delle due gemelle. Le bambine condividevano anche: il sacco durale (la membrana che riveste il midollo), la parte finale dell’intestino retto, l’ano e lo sfintere. Ogni parte condivisa è stata prima separata e poi ricostruita dai vari team di specialisti.
Il coordinatore, Professor Bagolan ha spiegato: ” La sfida di questo intervento è stata separare il midollo spinale senza sacrificare le varie radici nervose; ricostruire velocemente il sacco durale per evitare perdite di liquido cerebro-spinale e ricreare l’area ano-rettale mantenendo integra la funzionalità dello sfintere. Il nostro obiettivo prioritario era garantire alle bambine la migliore qualità di vita possibile tenendo conto che torneranno a crescere in un’area geografica in cui i presìdi sanitari sono una rarità”.
Il Bambin Gesù non è nuovo a questo tipo di interventi. Infatti, lo scorso 7 ottobre sono state separate Rayenne e Djihene, due bimbe algerine unite per il torace e per l’addome. Infine, negli anni ’80 erano stati separati due gemelli siamesi maschi.
I Gemelli siamesi
I progressi della chirurgia e della medicina offrono oggi la possibilità di una vita normale alle persone colpite da questa rara anomalia. L’intervento subito dalle sorelle burundesi si colloca all’interno di due missioni umanitarie a cura dell’ospedale pediatrico Bambin Gesù. Negli ultimi 2 anni, gli interventi pro bono a cura dell’ospedale sono stati 100 con pazienti provenienti da tutto il mondo.
I gemelli siamesi da sempre stimolano curiosità scientifiche e non. Si tratta di un evento raro (circa 1 nascita ogni 120.000 circa) e non vi sono certezze assolute sulle cause. Nascono due gemelli siamesi quando una cellula uovo fecondata non porta a termine il processo di separazione ma non si sa quali siano i fattori all’origine del ritardo.
Questa condizione riduce la durata della vita e le possibilità di sopravvivenza. I gemelli siamesi sono stati spesso oggetto di derisione e discriminazione. Esempio celebre è quello di Chang e Eng Bunker, nati in Siam (da cui la denominazione “siamesi”) nel XIX secolo.
I due fratelli, originari dell’attuale Thailandia, lavorarono nel celebre circo statunitense Barnum, esibendosi come fenomeni da baraccone.
Oggi esistono anche studi sugli effetti psicologici di una vita condivisa dal punto di vista fisico. Quel che è certo è che i gemelli siamesi continueranno a porre nuove sfide alla medicina ed alla scienza in generale.
Gessica Liberti