Game of Thrones, la grande certezza HBO: otto stagioni e i numeri crescono
Non è un mistero il fatto che ogni serie TV, con il procedere degli episodi, delle stagioni e, più in generale, con il passare del tempo, tenda alla disaffezione degli spettatori; e ciò comporta necessariamente un livellamento verso il basso di tutti i numeri generati. È considerato un trend “fisiologico”. Ma Game of Thrones sembra costituire un’eccezione. La serie – prodotta da HBO e tratta dai romanzi A Song Of Ice and Fire di G.R.R. Martin-, infatti, è giunta all’ottava stagione; e ben due anni sono trascorsi dalla messa in onda della settima. Eppure, il primo episodio dell’ultima stagione, trasmesso nella notte italiana tra domenica e lunedì, ha registrato 17,4 milioni di spettatori in diretta.
Nell’epoca del dominio on-demand (stile Netflix), HBO riesce ancora a battere dei record: in particolare quello detenuto – manco a dirlo – dal season finale della settima stagione di Game Of Thrones, trasmesso nell’agosto 2017, con 16.9 milioni di spettatori in diretta. Considerando tutti gli appassionati sparsi per il mondo che guarderanno l’episodio in differita, i numeri si fanno ancor più impressionanti: e anche Sky, in Italia, contribuisce alla marcia trionfale del franchise Game of Thrones.
.@GameOfThrones season eight premiere watched by record 17.4 million viewers: https://t.co/0NYMwkPOz9 pic.twitter.com/U2GAAyiV9I
— HBO PR (@HBOPR) April 15, 2019
In Italia anche Sky gioisce grazie a Game of Thrones
Sky Atlantic, che ha acquistato i diritti per Game of Thrones in Italia, raccoglie la sua parte di bottino: sono stati infatti ben 320mila i connazionali che hanno seguito la trasmissione in diretta contemporanea con gli Stati Uniti, alle 3 del mattino (share del 18%). In totale, includendo gli spettatori del lunedì sera, il primo episodio dell’ottava stagione ha raccolto in Italia 925mila appassionati (+62% rispetto al debutto della settima stagione, con 570mila).
Game of Thrones diventa così la serie TV di acquisizione più vista di sempre su Sky, in oltre 15 anni di vita. Tutto questo, ovviamente, grazie alla produzione e alla strategia HBO.
La competizione HBO e Netflix è sinonimo di qualità contro quantità?
Game of Thrones è la punta di diamante di HBO, su questo non v’è dubbio. Ma se pensiamo alle altre produzioni del network statunitense – come True Detective, Westworld, The Leftovers, Boardwalk Empire, Watchmen etc. – salta subito all’occhio il denominatore comune: la qualità. In effetti, nel 2018 HBO ha trasmesso meno di 25 nuove serie, a fronte delle oltre 200 di Netflix. Ciononostante, HBO si è aggiudicata il numero maggiore di Emmies (basti pensare che solo Game of Thrones, in totale, ne ha vinti 47 ed è stato nominato per 128). È chiara dunque la differenza di strategia tra Netflix ed HBO. Gli investimenti della prima sono assai meno concentrati, più dispersi. D’altra parte, l’ascesa di Netflix e il suo irrefrenabile successo è davanti agli occhi di tutti. Quindi, per quanto l’antinomia qualità-quantità abbia del vero, non esaurisce di certo il campo di competizione tra HBO e Netflix: quest’anno, infatti, HBO programma di produrre ben il 50% in più di contenuti rispetto al 2018.
Francesco Ziveri