Game of Thrones (Il Trono di Spade) sta cambiando il modo di pensare le serie tv. Seguitissima dal pubblico di tutto il mondo e molto ben vista dalla critica (ha vinto 26 Emmy Awards), questa serie deve il suo successo principalmente alla qualità di fattura (scrittura, recitazione, messa in scena) che la caratterizza. Qualità che non sarebbe possibile senza l’enorme budget che ogni anno la HBO investe per finanziarla.
Game of Thrones, infatti, è la serie più costosa che sia mai stata prodotta. La sesta stagione, che si concluderà questa domenica con l’ultimo attesissimo episodio, è costata ben 100 milioni di euro. Circa 10 milioni a stagione, quando una serie cult come Breaking Bad si fermava a 3. Cifre altissime, ma indispensabili per mantenere un cast tanto numeroso e, soprattutto, per far fronte alle spese di effetti speciali sempre più ricorrenti e accurati. Sono ancora vivide in tutti noi le immagini della magistrale “Battle of the Bastards” dell’episodio 6×09 (l’ultimo trasmesso), molto più vicina (e in certi casi anche superiore) a standard cinematografici piuttosto che televisivi.
Si è molto discusso negli ultimi giorni sugli eventuali tagli alla serie che l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea potrebbe comportare. Molte delle locations più importanti si trovano infatti in Irlanda del Nord e per questo ai produttori viene concesso di utilizzare fondi europei per lo sviluppo regionale. Fondi di cui ovviamente non potrebbero più beneficiare in caso di uscita dall’UE.
Il rischio sembra quantomai concreto, ma i fan di Game of Thrones non devono preoccuparsi. O forse sì, ma non di questa circostanza specifica.
Gli autori David Benioff e D.B. Weiss hanno infatti dichiarato che la serie si concluderà alla sua ottava stagione e che probabilmente verranno girati solo altri 13 episodi (7+6): non potendo più prendere spunto dai libri di George R.R. Martin (ancora fermo al quinto romanzo della saga), gli sceneggiatori preferiscono non “inventare” troppo.
Game of Thrones ha quindi vita breve, ma non per colpa del Brexit, che non farà in tempo a diventare effettivo prima della fine produttiva della serie.
L’uscita dall’UE tuttavia potrebbe causare tanti altri danni all’industria dell’audiovisivo britannica (probabilmente la più prestigiosa al mondo dopo quella americana). I fondi europei, infatti, sostengono tantissime produzioni televisive e cinematografiche del Regno Unito, che vedranno nel corso dei prossimi anni un improvviso taglio di budget. Per questo motivo tantissimi personaggi del mondo dello spettacolo hanno inneggiato al “Remain” nei giorni passati.
Ciò che accadrà nel Regno Unito nei prossimi anni è ancora impronosticabile, ma di una cosa possiamo stare tranquilli: nessuno ci toglierà il piacere di sapere chi, alla fine dei giochi, siederà sul trono di spade.