C’era una volta (e c’è ancora) il gruppo locale, un gruppo di galassie come ce ne sono tanti nell’universo, ma come la parola locale suggerisce è il più importante per noi, perché ne facciamo parte. Il gruppo locale è composto da più di 70 galassie, la maggior parte di piccole dimensioni, delle galassie nane. Noi (la Via Lattea) siamo dei pezzi grossi, secondi per dimensioni dopo la più grande, la galassia di Andromeda (o M31), poi viene M33, mentre tutte le altre sono galassie nane. Ora arriva notizia dall’Università del Michigan che un’altra grande galassia, una nostra gemella, è stata fagocitata dalla grande Andromeda. Naturalmente alla base di questi studi ci sono le simulazioni fatte al computer partendo dai dati osservativi, in altre parole gli scienziati osservano il cielo e da quello che osservano, conoscendo la fisica che sta alla base dell’evoluzione galattica (essenzialmente le interazioni gravitazionali) cercano di andare a ritroso nel tempo per capire cosa ci fosse prima. In questo caso hanno notato che le stelle dell’alone della galassia di Andromeda probabilmente non vengono da tante piccole galassie fagocitate (un fatto assolutamente normale nell’evoluzione galattica) ma da un’unica grande galassia, le cui supposte dimensioni l’avrebbero collocata al terzo posto per grandezza nel gruppo locale dopo Andromeda e la Via Lattea.
Gli scienziati hanno anche identificato nella vicina galassia nana M32 i resti della grande galassia mangiata da Andromeda (ovviamente mangiata è un termine colloquiale per indicare che le due galassie sono venute a incontrarsi per via della gravità e che Andromeda ne è uscita intatta mantenendo la sua struttura mentre l’altra è stata smembrata ed essenzialmente assorbita), tanto che alla ipotizzata galassia perduta è stato assegnato il nome M32p, ad indicare che probabilmente è stata il progenitore della attuale M32. In effetti M32 è un oggetto molto peculiare, non è una galassia nana come ce ne sono tante, si tratta di un disco estremamente compatto, una galassia tra le più compatte di tutto l’universo e con molte stelle giovani a differenza di altre piccole galassie a disco, ora identificandola come il centro galattico della galassia divorata dalla galassia di Andromeda si propone anche una spiegazione delle sue peculiarità.
Questa ipotesi della nostra grande gemella mangiata da Andromeda per gli scienziati che studiano l’evoluzione galattica propone diverse idea nuove, ad esempio si pensava che una galassia a spirale come Andromeda nell’impatto con un’altra galassia di grande dimensioni avrebbe avuto il disco centrale distrutto e si sarebbe trasformata in una galassia ellittica. Lo studio pubblicato su Nature Astronomy suggerisce che non è necessariamente così.
Roberto Todini