Gabrielli “Le colpe stanno altrove” – Il giorno dopo gli sgomberi è ancora bufera

Dopo lo sgombero in Piazza Indipendenza di ieri, continuano le polemiche. Le parti coinvolte però non vogliono saperne di finire sotto l’indice accusatore dei media e scaricano le colpe.

 

Sono trascorse 24 ore dalla disumanità, di cui abbiamo letto e visto le immagini, in quel di Piazza Indipendenza e la bufera non sì è ancora placata. Ecco che allora ognuno tende a dare la sua versione dei fatti e a incolpare qualcun altro.

Gabrielli, capo della polizia, non si nasconde e non si nega ai colleghi de “La Repubblica” a cui rilascia un’intervista dove non risparmia frecciatine alle istituzioni.

Ferma condanna alle parole del poliziotto che incitava a spaccare un braccio ai migranti in caso di necessità. E’ un fatto grave, anche per il capo della polizia, e sarà sottoposto a indagini e ci saranno delle conseguenze. “Non faremo sconti” è la promessa fatta.

Voglio dire un’altra cosa. Che la gravità di quello che è successo in piazza non può diventare un alibi per coprire altre responsabilità, altrettanto gravi. E non della Polizia”

Gabrielli ci tiene a mettere le cose in chiaro, i fatti accaduti in piazza, secondo lui, sono gravi ma figli delle decisioni prese altrove. La polizia non intende fare da capro espiatorio delle colpe altrui.

In particolare, secondo il capo della polizia, la colpa è da attribuire a chi ha permesso a degli esseri umani di vivere in condizioni di degrado nel centro di Roma. Aggiunge inoltre che il problema delle occupazioni abusive andava risolto in altro modo ovvero non attraverso sgomberi ma trovando soluzioni alternative. Un accordo tra prefetto e istituzioni locali avrebbe quindi risolto la situazione in modo meno drammatico.

Difficile non essere d’accordo sul fatto che lo sgombero non sarebbe dovuto avvenire in quel modo e soprattutto non sarebbe dovuto avvenire in assenza di un accordo su una nuova sistemazione.




Se Gabrielli indica il prefetto e l’ente locale come maggior responsabile di questi fatti, arriva un’altra versione da una delle altre parti coinvolte.

Il prefetto di Roma, Paola Basilone, ci informa che lo sgombero era un atto dovuto e che ce ne saranno altri. Sono infatti più di 100 gli immobili occupati e si ha intenzione di liberarli tutti.

Anche da parte di Basilone si hanno parole di condanna per il poliziotto reo di aver invocato violenza contro i manifestanti.

A chi fa notare che le immagini di ieri con gente lasciata in strada al suo destino erano dure e cruente, il prefetto risponde

Non spetta al prefetto trovare assistenza e ricovero, ma alle istituzioni locali. La domanda andrebbe rivolta altrove”

Una scarico delle colpe quindi agli enti che sapevano della situazione e non hanno fatto niente per trovare una soluzione che andasse anche incontro alle esigenze di chi era già integrato in un percorso scolastico, i bambini, o lavorativo, i genitori.

C’è però da fare un appunto. Prefetto e istituzioni locali potrebbero mettersi d’accordo e ordinare lo sgombero solo una volta trovata una soluzione e non cacciare persone da uno stabile e lasciarle al loro triste destino.

Paola Basiloni si augura, inoltre, un intervento straordinario del parlamento in vista dei prossimi sgomberi da fare.

Andrebbe fatto un provvedimento legislativo straordinario, perché decine e decine di situazioni così non possono essere gestite solamente sul piano dell’ordine pubblico, né solo sul piano assistenziale. E non si può neppure scaricare sui privati, ossia sui proprietari delle decine di immobili occupati, tutto il peso di questa situazione sociale”

Sul fronte delle istituzioni ancora tutto tace.

Nel frattempo il Vaticano si offre di accogliere i rifugiati “sgomberati”. Ovviamente non poteva mancare una denuncia sui fatti di ieri. Monsignor Lojudice condanna infatti il termine “sgombero” utilizzato in modo dispregiativo come se le persone in questione fossero dei rifiuti.

Magari l’immondizia, quella vera, resta per le strade, ma le persone, famiglie intere con donne e bambini vanno rimosse”

Sono trascorse 24 ore ma le polemiche non si sono ancora placate e sembrano non avere alcuna intenzione di farlo.

Quando c’è un problema, cercare il colpevole non aiuta a risolverlo. Ci si augura che tutte le parti si mettano a un tavolo e riescano a partorire un’idea che vada incontro alle esigenze di tutti.

Altri sgomberi sono in arrivo, speriamo di non dover assistere ancora a scene come quelle di ieri. Sarebbe davvero difficile sopportarle.

Christian Gusmeroli

 

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