Quanti di voi sanno dove si sono incontrati per la prima volta Giacomo Leopardi e Alessandro Manzoni? Oggi lo scopriremo insieme…
Il Gabinetto Vieusseux, fondato a Firenze il 25 Gennaio 1820, è una delle istituzioni culturali più importanti d’italia e d’Europa. Punto d’incontro per letterati, accademici, studenti e appassionati, festeggia oggi i duecento anni dalla sua inaugurazione. Abbiamo chiacchierato con la direttrice Gloria Manghetti per facci raccontare storia, aneddoti e progetti futuri di un gioiello della cultura.
Giovan Pietro Vieusseux
Impossibile scindere il nome del Gabinetto Viesseux da quello del suo fondatore, Giovan Pietro Vieusseux. “Vieusseux nasce ad Oneglia nel 1779 . Era un mercante di origine ginevrine che dopo un ventennio di viaggi decide di fermarsi a Firenze per realizzare una sorta di cabinet littéraire sull’esempio di quelli che aveva visitato in giro per l’Europa” ci racconta la direttrice “Firenze rappresentava una piazza interessante perché c’era una società cosmopolita, con persone di tutte le provenienze che andavano e venivano. L’ interesse era di andare incontro a questa comunità di stranieri realizzando un gabinetto scientifico”.
Nel 1919 viene pubblicato un manifesto di fondazione, e così prende vita l’idea di Giovan Pietro. “Dare attraverso il pagamento di una quota associativa la lettura di libri e riviste in lingua francese, inglese e tedesca, ma anche avere una attività editoriale molto fervente, con le riviste, a partire dall’antologia nata nel 1821, e guardare sempre alla lettura realizzando accanto alla biblioteca consultativa anche una biblioteca circolante, per dare i libri in prestito” . Come dite? Più moderna di molte iniziative del 2020? Eh già…
Appassionati celebri…
Il gabinetto Vieusseux deve la sua fama anche alla lista numerosa di importanti personalità che hanno frequentato le sue sale. Dal “Libro dei soci e dei prestiti”, recuperato e salvato dall’alluvione del ’66 che ha colpito buona parte del patrimonio dell’attività, scopriamo che Dostoevskij e Schopenhauer, ma anche Stendhal, Ruskin, Twain, Zola sono stati protagonisti del “salotto” fiorentino.
L’incontro tra Leopardi e Manzoni
Gloria Manghetti ci racconta l’episodio più celebre legato al Gabinetto Vieusseux. “Un episodio noto straordinario è quello dell’incontro tra Leopardi e Manzoni. Leopardi aveva rapporti epistolari con Vieusseux dal 1824. Nel 1927 arriva Firenze, e come si può vedere dall’invito inviato da Vieussex a casa Leopardi, Giovan Pietro organizza una festa in suo onore nel mese di Giugno . Nel ’27 anche Manzoni arriva a Firenze. Vieusseux aveva grande ansia di conoscerlo e quindi gli dedica una serata nel Settembre del ’27 a cui era presente anche Leopardi, che pur rimanendo in disparte dichiara di nutrire simpatia per quell’uomo “degno della sua fama”.
Questo non è l’unica testimonianza dell’amicizia che legava Vieusseux e il genio di Recanati. “E’ stato anche trovato un annuncio, non firmato, che rivela che Vieusseux cercò casa a Leopardi quando, partito a Pisa, doveva fare rientro a Firenze nel 1828. Non nominava Leopardi ma cita “un letterato più addetto alla vita studioso che alla vita di mondo”.
Da Vieusseux al Comune di Firenze
“L’attività da allora è proseguita sotto Giovan Pietro sino alla sua morte nel’63, e viene ereditata poi dal nipote Eugenio e da suo figlio Carlo. Rimase impresa privata sino agli anni 1921-23. Carlo poi venderà al credito Italiano che a sua volta cederà al comune di Firenze. Oggi il nostro presidente è il sindaco di Firenze, che ha un suo rappresentante. Noi oggi abbiamo Alba Donati come presidente. In passato lo sono stati anche anche tra gli altri Bonaventura Tecchi, Eugenio Montale, e Alessandro Bonsanti, che realizzerà l’archivio contemporaneo, dove si raccolgono le carte e i libri degli autori del ‘900” ci spiega la direttrice .
“Vieusseux dei Vieusseux”
La prima parte della storia del Gabinetto Vieusseux, quella antecedente alla trasformazione “pubblica”, verrà raccontata, attraverso le sedi che hanno ospitato l’attività, dalla mostra curata da Laura Desideri inaugurata oggi a Palazo Corsini Suarez, a Firenze, intitolata “Vieusseux dei Vieusseux”.
Un’attività che continua tutt’oggi
Come si presenta oggi il Gabinetto Vieusseux? “L’attività è da un lato la conservazione del nostro patrimonio che via via cresce – di recente ci sono arrivate le carte di Mario Luzzi, libri che arrivano da ogni parte – e dall’altra di valorizzare questo patrimonio attraverso incontri, seminari, mostre. Abbiamo 360 fondi prestigioso, da Ungaretti a de Filippo, passando per Pasolini“. Una missione resa possibile grazie anche al sostegno delle istituzioni
Alti e bassi, ma oggi….
“Ci sono stati alti e bassi. Montale anticipava gli stipendi ai dipendenti…. Però devo dire che fortunatamente abbiamo un patrimonio straordinario che chiama il pubblico. Noi cerchiamo solo di assecondare attraverso una attività di promozione costante. Andiamo avanti con i finanziamenti del Comune di Firenze. Tutta l’attività viene fatta attraverso progetti che se vengono approvati e sevanno in porto portano contributi economici. Poi facciamo progetti anche per la cassa di risparmio e la regione…”. Tanto lavoro e organizzazione, una proposta di qualità e il sostegno di pubblico e istituzioni hanno consentito al Gabinetto Vieusseux di compiere 200 anni (e senza sentirli).
Al passo con i tempi
Il segreto è il giusto mix tra modernità e tradizione “Non ci si può adagiare sugli allori. Il nostro programma è rivolto anche alle giovani generazioni. Bisogna essere aggiornati anche sui social, promuovere il lavoro con ogni mezzo e stare al passo con i tempi. Dall’altro lato però vedo che nella nostra sala durante gli eventi il pubblico ama anche un momento riflessivo, di meditazione. “
Per festeggiare la nascita del Gabinetto Vieusseux sono in programma due anni di conferenze e iniziative. Intanto buon compleanno, e ai prossimi duecento!
Si ringraziano il Gabinetto Vieusseux e la direttrice Manghetti per la disponibilità dimostrata
Beatrice Canzedda