I leader del G7 hanno trovato l’accordo per un prestito di 45 miliardi all’Ucraina

I leader del G7 trovano l'accordo per il prestito di 45 miliardi all'Ucraina

L’accordo sul prestito ripagato con beni russi congelati

I leader dei paesi del G7 hanno raggiunto l’accordo sulla procedura per l’erogazione di un prestito di 45 miliardi di euro complessivi all’Ucraina. Secondo la dichiarazione congiunta dei sette Capi di Stato, il prestito, parte della cosiddetta iniziativa del G7 “Extraordinary Revenue Acceleration” (ERA), verrà ripagato da Kiev utilizzando i profitti generati dai beni russi congelati.

Secondo le stime, circa 210 miliardi di attività della Banca Centrale russa sono detenuti nell’UE e rimangono congelati nel quadro delle sanzioni imposte nel febbraio 2022, in risposta all’invasione su larga scala dell’Ucraina.

L’iniziativa ERA è stata approvata in via definitiva nei giorni scorsi, a conferma dell’impegno preso con l’Unione europea durante il summit in Puglia del giugno scorso, durante il quale l’iniziativa è stata inizialmente discussa. Come si legge nella dichiarazione dei Ministri delle finanze dei sette stati, ERA comprenderà prestiti bilaterali da parte dei membri del G7, ciascun dei quali entrerà in vigore non più tardi del 30 giugno 2025. Saranno erogati all’Ucraina tra il 1° dicembre 2024 e il 31 dicembre 2027 in tranche che dipendono dalle necessità finanziare del paese. I fondi saranno sborsati attraverso canali differenti e serviranno per fornire soprattutto assistenza finanziaria, militare e per la ricostruzione del paese.

L’accordo tra il G7 e l’Unione europea per l’erogazione dei prestiti a Kiev è stato favorito dalla creazione del cosiddetto Meccanismo per la cooperazione dei prestiti, istituito su proposta della Commissione europea.

Tale strumento, in sostanza, metterà a disposizione dell’Ucraina le future entrate provenienti dai beni russi congelati situati nell’UE, oltre che i contributi volontari di Stati membro dell’UE e paesi terzi. Tali fondi, dunque, aiuteranno Kiev a rimborsare il prestito AMF dell’UE e i prestiti di altri membri del G7 nell’ambito dell’iniziativa ERA.

Da dove provengono i finanziamenti

Nella giornata di 22 ottobre, il Parlamento europea ha approvato, con 518 voti favorevoli, 56 contrari e 61 astensioni, una nuova assistenza macrofinanziaria (AMF) fino a 35 miliardi di euro come parte del suo contributo a ERA. L’importo, a seconda dell’entità dei prestiti erogati da altri partner del G7, potrebbe tuttavia essere inferiore. Come si legge nel comunicato stampa della Commissione, alla luce della conferma dell’impegno preso dal Gruppo dei Sette, l’Unione prevede un prestito iniziale di 18 miliardi di euro.

Tali fondi, spiega la nota, vanno ad aggiungersi ai 50 miliardi di euro previsti dal programma UE di aiuti all’Ucraina approvato lo scorso inverno, lo “Ukraine Facility”, i cui fondi sono erogati a Kiev in tranche sotto l’obbligo di implementare le riforme del cosiddetto “Ukraine Plan”, la strategia di riforme e investimenti del paese per i prossimi quattro anni.

Dall’inizio del conflitto, l’Unione europea, gli Stati membri e le istituzioni finanziarie europee hanno complessivamente fornito 122 miliardi in sovvenzioni e prestiti a Kiev, destinati principalmente per sostenere lo sforzo bellico, l’economia, garantire i servizi di base alla popolazione, fornire assistenza umanitaria e aiutare la ricostruzione di aree e infrastrutture distrutte.

Nel corso di questa settimana, anche gli Stati Uniti hanno confermato il proprio sostegno all’iniziativa e destinato circa 18 miliardi di euro per l’Ucraina. Washington prevede di erogare la somma già a dicembre, per garantire al paese il proprio sostegno in vista di un eventuale successo di Donald Trump alle elezioni americane, il quale ha spesso messo in dubbio il supporto a Kiev. Circa 10 miliardi dovrebbero esser destinati per l’assistenza economica mentre altri 10 per quella militare. I rimanenti 10 miliardi dei 45 previsti dai membri del G7 saranno allocati da Regno Unito, Canada e Giappone.

Raggiunto l’accordo sull’erogazione del prestito, l’UE e i paesi del G7 dovranno ora lavorare per rendere operativo il Meccanismo per la cooperazione dei prestiti e l’assistenza macrofinanziaria entro la fine dell’anno.

Lorenzo Asquini

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