Lo scenario in evoluzione della robotica è senza dubbio uno dei più interessanti nel campo delle tecnologie emergenti e vedrà un crescente sforzo per fornire risposte sia dal punto di vista tecnologico che etico, anche se è vero che tutti gli attori coinvolti non concordano su un’unica interpretazione dei problemi o delle soluzioni.
Definire il campo di applicazione della robotica è un’impresa difficile, perché esistono molti tipi diversi di robot, ognuno dei quali è in grado di dare un contributo funzionale a quasi tutte le applicazioni che prevedono il coinvolgimento dell’uomo.
I campi applicativi della robotica
Il crescente utilizzo dei robot nel settore manifatturiero è uno dei principali motori del mercato della robotica. Per molti versi, le applicazioni industriali sono il fulcro dell’industria robotica. A differenza di altre aree di applicazione, la robotica industriale non è nuova: il robot Unimate è stato introdotto per la prima volta nel 1962. Attualmente, la robotica industriale sta subendo una profonda trasformazione, in quanto si sta orientando verso robot collaborativi che lavorano a fianco dell’uomo nelle catene di montaggio.
La robotica collaborativa è un’area trasversale, molto diffusa nelle applicazioni industriali. I robot collaborativi (cobot) sono progettati per collaborare con l’uomo piuttosto che con altri robot in un contesto definito. L’Industria 4.0 vede i cobot come uno strumento strategicamente utile per l’adozione di pipeline flessibili che si basano su sensori e sistemi di visione artificiale per svolgere funzioni qualitative, con la capacità di decidere autonomamente cosa fare in una determinata situazione.
I cobot si stanno diffondendo anche al di fuori dell’ambito puramente manifatturiero, dove i bracci robotici sono ormai in grado di soddisfare le esigenze di molti settori: alimentare, elettronico, arredamento, ricerca scientifica, ecc.
Un’attenzione particolare va riservata alla chirurgia robotica per le sue numerose applicazioni in ambito sanitario. I primi chirurghi robotici sono stati ZRSS (ZEUS Robotic Surgical System) e il popolare daVinci, che dal 2000 ha subito più di dieci evoluzioni, all’insegna della chirurgia mini-invasiva, che rinuncia alla classica incisione con bisturi a favore di metodi endoscopici. La chirurgia robotica è attualmente impiegata in chirurgia urologica (dove ha trovato le prime applicazioni), toracica, cardiologica, ginecologica e ortopedica.
La robotica di servizio si riferisce a robot in grado di fornire determinati servizi, compresi quelli legati alla logistica. La gestione automatizzata dei magazzini comporta la movimentazione di un’enorme quantità di merci, che devono essere identificate e immagazzinate secondo cicli molto precisi. Oggi un robot può gestire praticamente tutte queste fasi in modo autonomo, riducendo al minimo l’intervento umano, spesso relegato a ruoli di pura supervisione.
Gli scenari futuri della robotica
Lo scenario in evoluzione della robotica è senza dubbio uno dei più interessanti nel campo delle tecnologie emergenti e vedrà un crescente impegno nel fornire risposte sia dal punto di vista tecnologico che etico.
La strettissima relazione tra robotica e intelligenza artificiale pone le basi per la discussione di un quadro normativo, finalmente in grado di delineare linee guida condivise a livello internazionale. Per ora siamo lontani dal raggiungere questo obiettivo, ma la proposta di regolamento europeo per l’intelligenza artificiale è un momento evolutivo che dobbiamo equiparare a una pietra miliare di un percorso che deve essere affrontato.
Si prevede che l’intelligenza artificiale raggiungerà il suo apice nel 2025, con robot in grado di svolgere compiti più complessi. Ad oggi, esistono già molte applicazioni, tra cui veicoli autonomi, droni e dispositivi medici come i robot chirurgici. È inoltre importante notare che queste tecnologie fanno già parte della nostra vita quotidiana grazie ad applicazioni come Siri o Alexa, che possono controllare dispositivi elettrici come luci o tapparelle attraverso comandi vocali.
In conclusione
Questo articolo, pur essendo una breve panoramica e supportato dai più recenti sviluppi nel campo della robotica, ci ha aperto gli occhi sulle sfide che ci attendono. Se è chiaro che i robot sono destinati a cambiare la nostra vita e il modo in cui la percepiamo, non dobbiamo perdere di vista la loro importanza come strumenti, né ignorare il loro potenziale di ulteriore sviluppo che potrebbe rendere superfluo l’uomo stesso. Tuttavia, possiamo essere ottimisti sul loro futuro solo se li accettiamo da soli, sempre su un piano di parità con l’uomo, che deve mantenere il suo ruolo di miglior compagno dei robot, capace di svilupparli e di aiutarli a svilupparsi.