Futura richiama alla mente (si spera non solo dei più grandi) uno splendido brano di Lucio Dalla. Da questa settimana Futura diventa il nome della futura scuola digitale, partita da Genova , la quale ha coinvolto più di 8.000 persone, per promuovere la ricerca e la sperimentazione verso i nuovi territori della digitalizzazione applicata alla formazione.
Un evento itinerante, organizzato dal Miur, ricco di attività, dibattiti, innovazione, che ha lo scopo di contribuire al futuro e all’innovazione degli istituti scolastici italiani.
Fondamentale è la scelta di partire da Genova per la formazione della nuova scuola digitale.
“Si riparte da Genova, perché siamo rimasti molto colpiti dalla sua tenacia e dalla sua determinazione, ha dichiarato il Ministro Bussetti durante l’inaugurazione di Futura. Dopo il crollo del Ponte Morandi, tutta la cittadinanza ha reagito con forza per ricominciare”.
La dimensione “Futura” della formazione digitale non poteva capitare in una “città simbolo”, capace di guardare oltre l’orizzonte neoclassico della sua fisionomia; dove tradizione e fantasia rappresentano le anime ambivalenti di una cultura che tenace e determinata.
Genova, con le sue piazze e i palazzi più prestigiosi, è dunque il teatro della sperimentazione e dell’innovazione: 6.400 i metri quadrati dedicati all’iniziativa; 110 laboratori e circa 113 workshop di formazione e aggiornamento a cura di esperti italiani e internazionali e rivolti a 3.500 docenti, a dirigenti scolastici e al personale amministrativo.
Futura è la rappresentazione di come potrà essere la scuola del futuro; un luogo di condivisione e inclusione, ma anche di ricerca continua, partendo dai ragazzi, che saranno coinvolti in competizioni che mettono in mostra le connessioni tra l’era digitale e i diversi mondi della cultura, dell’arte e dello sport.
Tra i vari luoghi della manifestazione, il Future Zone; un’area interamente dedicata alle nuove tecnologie, allestita in Piazza Matteotti, doverono state presentate le più avanzate tecnologie digitali, impiegate per sostenere i ragazzi con necessità educative particolari, nelle diverse fasi di apprendimento.
Si parla quindi di robot umanoidi, per arrivare agli scacchi molecolari, impiegati per la formazione dei vari composti chimici in modo semplice e divertente.
Sempre nella stessa piazza è stata allestita la cupola geodetica del Digital Circus comprendente diverse installazioni digitali, gare di robotica educativa e la cosiddetta FabLab .
Spazio anche alla musica, con la possibilità, per i giovani partecipanti, di suonare attraverso appositi tavoli interattivi, ma anche cimentarsi nella Street Art digitale, con prove di disegno su un muro fatto di sensori.
Futura; innovazione anche nello sport e nel cibo.
Presso i Giardini Luzzati si tiene la prima competizione calcistica e di sport analytics della scuola italiana: la Soccer & Data Cup. Oltre ai tornei di calcio a 5 maschile, studenti delle scuole secondarie devono confrontarsi sull’analisi delle loro partite di calcio, grazie ai rilievi di un apposito sistema di sensori, posti sul campo e sulle divise.
Futura che guarda al futuro del cibo: sempre ai Giardini Luttazzi, gli studenti degli Istituti alberghieri potranno competere nell’arte culinaria, sfruttando le nuove tecnologie. Si va dalla produzione di alimenti con le stampanti 3D, all’introduzione di metodologie nuove per la gastronomia.
La nuova edizione di Futura vedrà anche la finale del Premio Scuola Digitale, che ha visto nei mesi scorsi gli studenti italiani sfidarsi a colpi di prototipi, ma anche idee proposte sui temi della social innovation.
Per chi volesse visitare i padiglioni di Futura, c’è tempo fino a domani ed è possibile tenersi aggiornati sul programma, tramite l’apposita App di Futura Italia, con una mappa, il programma e tutte le informazioni relative a questa tre giorni, destinata a trasformare il volto della scuola di domani.
Fausto Bisantis