Con una media di tre al giorno, nel nostro paese i furti di cani raggiungono numeri impressionanti. L’Oipa lancia un allarme e pone l’attenzione sull’ammirevole task force inglese.
Secondo i dati forniti dai Carabinieri della sezione operativa antibracconaggio (SOARDA), l’Italia vince un record che di meritevole ha ben poco. Infatti, è tra i paesi con il maggior numero di furti di cani durante l’anno. Purtroppo, ogni giorno scompaiono mediamente tre esemplari per un totale che sorpassa i mille nell’arco dei dodici mesi.
Non lasciateli incustoditi.
É il messaggio lanciato dall’OIPA a tutti i proprietari per cercare di contrastare il fenomeno. Infatti, nonostante sia soggetto a perseguibilità penale, continua a diffondersi senza controllo in tutte le regioni. Una triste realtà indipendentemente dall’aspetto giuridico, perché i rapimenti sono gesti “davvero ignobili e spregevoli contro esseri indifesi e contro i sentimenti dei loro umani”.
Le raccomandazioni
In linea generale, i furti avvengono in diverse circostanze, dai giardini pubblici alle case private, ma anche nei dog-parking fuori dai negozi, nei quali ancora non è permesso l’ingresso agli animali. Inoltre, numerosi episodi interessano i soggetti lasciati liberi per le campagne, una scelta che, indipendentemente dal rapimento, è molto pericolosa per la salute di fido. Considerata la gravità del problema, il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto, ha sottolineato più volte l’importanza di “monitorare con attenzione e continuamente i propri familiari con la coda.” In particolare, si raccomanda anche di non lasciare i cani in giardino, quando ci si allontana dall’abitazione. In ultimo, si ricorda l’importanza di munire gli animali di microchip, affinché la loro tracciabilità aumenti.
La macchina
Sebbene sia già di per se pericoloso per il cane, ancora molte persone tendono a lasciare il cane in auto. Questa scelta può mettere in grave pericolo la vita di fido, non solo per i colpi di calore, soprattutto nei mesi estivi, ma anche perché facilita le occasioni di furto. Infatti, stando alle statistiche attuali, un numero importante di sottrazioni avviene proprio in queste circostanze. Pertanto, qualora ci si trovi costretti, sarebbe opportuno limitare la sosta a un tempo breve e controllare bene la chiusura dell’auto.
Perché avvengono i furti di cani?
Le motivazioni sono molteplici, di cui molte alimentano purtroppo mercati con cifre da capogiro. Ad esempio, riscuotono una grande attenzione da parte dei truffatori i cani da caccia e da tartufo, in particolare quelli di razza Segugio, Bracco, Lagotto e Breton sono i più a rischio. Difatti in questi settori, è opportuna un’attenzione ancora maggiore durante le sessioni di lavoro, poiché i cani sono necessariamente liberi. Tuttavia, anche quando si trovano nelle tenute di proprietà, dove gli spazi ampi non sempre permettono la vista degli animali, è consigliato aumentare le accortezze.
La piaga dei combattimenti clandestini
Un fenomeno grave, triste e ingiustificabile che alimenta un mercato intorno ai 3 miliardi di euro solo in Europa (2019), considerando puntate minime da 250 euro sino anche a 10 mila, quando nel ring scendono i cani favoriti. In questa realtà, le razze più coinvolte sono Pitbull, American bulldog, American staffordshire terrier e simili; inoltre, non mancano i randagi prelevati direttamente dalle strade.
I combattimenti clandestini sono puniti dalle legge, ma le condanne sono ancora poche e raramente superano i due anni. Purtroppo, se da un lato ci vorrebbero norme più severe, dall’altro è sempre più complesso il riconoscimento di autentiche associazioni per delinquere, dietro le quali spesso si nascondono anche altre forme di criminalità (es. traffico di droga e usura).
La pericolosità delle mode
Per quanto la scelta di una determinata razza dovrebbe essere meditata, spesso la moda prevale sul buon senso con tutte le pericolose conseguenze del caso. In Italia, come in altri paesi, accade sempre di più di vedere in giro una razza prima poco conosciuta, magari la stessa che imperversa anche sulle reti TV o sui canali Instagram di qualche influencer.
Una realtà pericolosa, capace di portare sul mercato centinaia di cuccioli con problemi congeniti e/o comportamentali. È successo con i Dalmata, i Border collie, i Jack Russel, i Labrador, i Weimaraner, i Cani lupo cecoslovacco e con il Pastore tedesco, che rappresenta però una sorta di “evergreen”: è sempre di moda.
Purtroppo, per far fronte all’improvvisa richiesta, viene coinvolto anche il mercato estero e la fioritura improvvisa di pseudo allevamenti, a discapito, purtroppo, di quelli seri, peraltro spesso poco tutelati. Inoltre, la generale disinformazione, i canali internet e social non aiutano, poiché particolarmente intasati da annunci e pubblicità maniacalmente cliccate dal grande pubblico.
In questo contesto si moltiplicano i furti delle razze di moda, per mettere poi gli esemplari rubati in riproduzione senza alcun tipo di controllo del pedigree, della salute del cane e della sua indole. I danni di tale realtà sono poi i numeri di ingressi in canile, di randagi per le strade e di incidenti nei parchi pubblici tra cani poco equilibrati e mal gestiti.
La Gran Bretagna
Dopo il lockdown imposto dal Covid-19, in Inghilterra è stato registrato un incremento importante delle adozioni e, poco dopo, anche dei furti di cani. Basti pensare che DogLost, un ente di beneficienza, ha registrato un aumento del 170% delle denunce dal 2019 (172 cani) al 2020 (465 cani). Inoltre, le piattaforme di vendita si sono riempite di annunci nei quali il prezzo delle cinque razze più vendute in UK è aumentato anche dell’89%.
A seguito di tutto ciò, il Governo inglese ha istituito una task force per affrontare il problema. Composta da funzionari del Dipartimento per l’ambiente, il Ministero degli interni e il Ministero della giustizia, vede anche la collaborazione di polizia e di gruppi di esperti sul benessere degli animali. Gli obiettivi primari sono sia reprimere più efficacemente il mercato illegale sia ridurre drasticamente i furti di cani sul territorio.
La legge
In Inghilterra, la sottrazione di animale domestico è un reato penale ai sensi del Theft Act 1968, secondo il quale i trasgressori devono affrontare una pena massima di sette anni di carcere. Inoltre, viene punita anche la sofferenza imposta al cane per averlo allontanato dal proprietario, reato perseguibile ai sensi dell’Animal Welfare Act 2006.
Infatti, come dichiarato dal Ministro dell’Interno, “rubare un animale domestico molto amato è straziante per le famiglie ed è deplorevole che i criminali cerchino di trarre profitto da questo crimine crudele. Stiamo già agendo per combattere tale illegalità rafforzando la polizia con 20.000 ufficiali in più.”
Una questione emotiva che coinvolge anche la criminalità organizzata
Con queste parole, il vice capo della polizia, sottolinea il suo impegno nella task force, augurandosi di poter raccogliere sufficienti informazioni da contrastare le organizzazioni criminali non solo in Inghilterra, ma anche fuori dai confini. Una sfida difficile e complessa, alla quale la Gran Bretagna tiene particolarmente anche per rafforzare la sua posizione di leader globale negli standard di benessere degli animali.
In autunno, la task force renderà pubblici i risultati di tutte le operazioni che avverranno nei prossimi mesi, mentre il programma dettagliato è giù online, così come la guida delle raccomandazioni per i proprietari.
Non ci si rende conto di quanto la presenza di un cane è forte in una casa fino a che, quando non c’è, anche i muri sembrano essere in un posto diverso.
Nel corso del tempo per i nostri amici a quattro zampe abbiamo combattuto diverse battaglie. Alcune vinte, altre ancora aperte in una realtà complessa e molteplice, dove spesso l’ignoranza sul mondo cinofilo dilaga pericolosamente. Purtroppo, a rimetterci sono sempre loro, i cani, che ancora oggi subiscono abusi e violenze di ogni genere.
Tuttavia, esiste anche l’altra faccia della medaglia, fatta di persone consapevoli e competenti, che ogni giorno si adoperano per contrastare la criminalità, l’indifferenza e l’ignoranza. A questo proposito, informare correttamente non è un aspetto secondario, ma un presupposto necessario e determinante per fare veramente la differenza.
Se i cani ci scelgono prevalentemente con il cuore, noi non possiamo permetterci questa incosciente leggerezza. Perché l’adozione diventa un vero gesto d’amore solo se fatta con consapevolezza.
Carolina Salomoni