Funerali negli hotel. Il New York Times ha spiegato in un dettagliato reportage l’itau hoteru, curiosa pratica tutta giapponese. Nel paese del Sol Levante sono nati da circa 5 anni alberghi dotati di stanze speciali in cui è possibile svolgere tutte le pratiche tipiche di un funerale. Non stupisce che l’iniziativa arrivi da uno dei paesi con il maggior numero di anziani al mondo, dove la morte può anche diventare un fruttuoso business.
Le stanze degli hotel restano aperte 24 ore
Il reportage di Ben C. Solomon e Ainara Tiefenthaler del New York Times si è svolto all’interno di una struttura alberghiera a Kawasaki, poco distante da Tokyo. Come spiegato dal proprietario del corpse hotel Hisao Takegishi, si tratta di strutture adibite alle funzioni funerarie. Le stanze riservate al servizio sono individuali e aperte 24 ore. In questa giornata è possibile visitare il defunto in qualsiasi istante. La pratica riprende un rituale tipico della tradizione giapponese, la quale prevede che la veglia funebre avvenga fra le mura domestiche dopo aver prelevato il corpo dall’ospedale. Normalmente il defunto trascorre una notte in casa e il giorno seguente avviene la cerimonia, seguita dal trasporto verso il crematorio.
I corpse hotel sono un’alternativa alla cerimonia tradizionale
In parte mortuari, in parte pensioni, i corpse hotel sono un’alternativa più economica e rapida rispetto alla cerimonia casalinga. In questo momento la fetta di mercato che queste strutture sta ottenendo è in continua crescita. Ad influire concorrono il rapido invecchiamento e il tasso di mortalità sempre più elevato che affliggono la popolazione giapponese.
Anche per questo motivo i crematori sono particolarmente affollati e i corpse hotel offrono una soluzione più immediata, permettendo di evitare tempi di attesa che altrimenti potrebbero essere anche di una settimana. Come sottolineato da Hiroshi Ota della Japan Society of Environmental Crematories, «l’offerta non incontra la domanda», specialmente nelle aree urbane. Si stima che in Giappone vi siano circa 1500 crematori, ma a Tokyo (città di 13.000.000 di abitanti) ce ne siano solo 26.
Una soluzione low cost
Mentre il funerale medio in Giappone costa 17.690 dollari, il pacchetto più economico all’Hotel Relation di Osaka si aggira sui 1768 dollari. I servizi sono essenziali, ma completi: fiori, una camera per la famiglia al fine di passare la notte nella stanza del defunto, un camice tradizionale bianco per il defunto, una bara decorata in modo semplice, il trasporto del corpo dall’ospedale all’hotel e da quest’ultimo al crematorio, un’urna per tenere le ceneri. Ogni notte in più all’hotel costa meno di 100 dollari, mentre le famiglie che desiderino stanze separate pagano dei costi extra.
L’aspetto sociale del funerale
Secondo il New York Times, la domanda per gli ‘’itai hoteru’’ è destinata a crescere, contestualmente all’aumento del tasso di mortalità annuale (+ 35% rispetto a 15 anni fa). A ciò va accompagnato il venir meno della funzione sociale e formale del funerale. In passato e specialmente durante il boom economico degli anni Ottanta, «i funerali giapponesi erano basati sull’ostentazione, alla gente importava come fosse vista dagli altri», come sottolinea Midori Kitani, ricercatore al Dai-ichi Life Research Institute. Al giorno d’oggi la riservatezza e la limitazione dei rapporti sociali hanno preso il sopravvento, quindi questo effetto di ostentazione è venuto meno, essendo sostituito dalla volontà di trovare soluzioni più economiche e veloci, come appunto i corpse hotel.
Fabio Ravera