Frontex è l’agenzia incaricata dall’Europa per controllare le frontiere, con la responsabilità anche del salvataggio delle persone.
Ebbene, qualche giorno fa sono state accettate senza condizioni le dimissioni del direttore di Frontex, Fabrice Leggeri, che sarà sostituito dalla vice-direttrice Aija Kalnaja “con effetto immediato”. Dimissioni che arrivano dopo una serie di accuse che sono sfociate in vere e proprie indagini con esiti negativi per l’Agenzia.
Le indagini dell’Olaf
Olaf, l’organismo istituito con mandato europeo per monitorare sugli interessi finanziari dell’Ue, ha aperto a febbraio dello scorso anno un’indagine per controllare le presunte azioni illecite di Frontex, e ha pubblicato i primi risultati.
Accuse di connivenza
Lo scandalo che avrebbe portato alle dimissioni del numero uno dell’Agenzia risiede nel fatto che Leggeri era a conoscenza dei respingimenti in mare da parte delle imbarcazioni della guardia costiera greca, ma avrebbe deciso di occultarlo. Sapeva anche che i greci avevano respinto in mare profughi già sbarcati sulle coste delle isole più vicine alla Turchia.
Nella relazione si legge che “il consiglio di amministrazione adotterà anche i passi previsti dalla legge per quanto riguarda gli altri due membri del personale menzionati nella relazione dell’Olaf”.
Accuse a Frontex anche dalle ONG e dalla stampa
Anche diverse ONG per i diritti umani hanno accusato Frontex durante il 2020 di aver preso parte ad alcuni respingimenti illegali di migranti nel Mediterraneo orientale.
Non solo. Anche molti giornalisti di testate indipendenti (Bellingcat, Lighthouse Reports, Der Spiegel), avevano accusato l’Agenzia di appoggiare i respingimenti delle persone da parte delle guardie costiere, soprattutto quelle greche nel mar Egeo.
Respingimenti illegali
Si tratta di azioni illegali in quanto le persone hanno diritto alla protezione internazionale ai confini dell’Unione Europea, cosa che le guardie di frontiera dell’agenzia UE non hanno permesso di attuare.
Le investigazioni dell’Ufficio Olaf sono state portate avanti proprio per accertare che queste azioni siano state una violazione dei diritti umani commesse da membri di Frontex nel corso di alcune missioni, in particolare al largo delle isole greche.
Il caso Sea-watch
L’Ong tedesca Sea-Watch è andata oltre. Ha denunciato l’agenzia presso il Tribunale dell’Unione europea per un caso di respingimento di un barcone di migranti alla deriva verso la Libia di cui sarebbe stata testimone nel luglio scorso.
In pratica, sarebbe stato permesso alla guardia costiera libica di trarre in salvo i naufraghi sebbene la nave Sea-Watch 3 fosse il natante più vicino e quindi quello adatto a compiere l’intervento di salvataggio, come previsto dal diritto del mare. L’organizzazione accusa Frontex di aver mantenuto segreti i documenti relativi a questo intervento, sostenendo che proverebbero la complicità dell’agenzia nel respingimento dei profughi verso un Paese che certamente non è sicuro per le persone che fuggono in Europa.
La storia di Frontex
L’agenzia è stata fondata nel 2004 per assistere gli Stati membri dell’UE e i paesi associati Schengen nella protezione delle frontiere al di fuori dello spazio di libera circolazione dell’UE. Frontex è finanziata dal bilancio dell’Unione e dai contributi dei paesi associati Schengen.
Nel 2016 l’Agenzia è stata ampliata e potenziata per diventare l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera. Si legge sul sito dell’Agenzia che “il suo ruolo è stato esteso dal controllo della migrazione alla gestione delle frontiere e le sono state affidate maggiori responsabilità nella lotta alla criminalità transfrontaliera”.
Ricerca e salvataggio
E ancora: “I servizi di ricerca e di salvataggio sono diventati ufficialmente parte integrante del suo mandato ogniqualvolta si verifichino circostanze di questo tipo nel contesto della sorveglianza delle frontiere marittime”.
Parole come “maggiori responsabilità” e “servizi di ricerca e salvataggio” appaiono quanto mai funeste all’indomani delle indagini e delle accuse.
“Frontex ha un ruolo che resta estremamente importante nelle nostre politiche”, ha ribadito il portavoce della Commissione Europea, Eric Mamer, “la missione rimane sempre quella di proteggere le frontiere esterne dell’Unione, non è mai cambiata”.
Per questo, le indagini e le accuse porteranno certamente l’Europa a rivedere le funzioni dell’Agenzia nonché a riorganizzarla internamente.
Marta Fresolone