Il report di Frontex attesta un aumento impressionante degli ingressi attraverso le frontiere esterne dell’Unione Europea. Secondo i dati resi noti il numero sale a 102 mila, con una crescita del 12 per cento in più rispetto al 2022.
Il Mediterraneo rappresenta la principale rotta migratoria verso l’UE, da solo raccoglie quasi la metà del totale dei rilevamenti alle frontiere europee nel periodo tra gennaio e giugno 2023 . Il numero dei rilevamenti è aumentato a quasi 65.600, ossia il dato più alto su questa rotta per il periodo dal 2017, una crescita impressionante del 140 % in più rispetto all’anno scorso. È quanto emerge dai report di Frontex, l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, secondo cui gli arrivi nel Mediterraneo hanno portato ad un aumento del 12 per cento di tutti gli ingressi nell’Unione. Come afferma il bollettino di Frontex:
“L’aumento della pressione migratoria su questa rotta potrebbe persistere nei prossimi mesi, con i contrabbandieri che offrono prezzi più bassi per i migranti in partenza dalla Libia e dalla Tunisia, in un contesto di forte concorrenza tra i gruppi criminali. Purtroppo le traversate in mare rimangono estremamente pericolose. Secondo i dati dell’OIM, solo a giugno quasi 1.900 persone sono scomparse nel Mediterraneo, la maggior parte sulla rotta del Mediterraneo centrale”.
Mentre il totale degli attraversamenti irregolari nel Canale della Manica verso il Regno Unito a giugno è cresciuto, arrivando a 5.900 rilevamenti ed è stato il più alto registrato quest’anno. Il bel tempo che ha caratterizzato l’inizio estate ha portato ad un innalzamento degli avvistamenti, con i contrabbandieri che organizzano anche partenze simultanee pur di aumentare le possibilità dei migranti di raggiungere la costa inglese.
In parallelo le rotte secondarie rivelano un calo degli attraversamenti
Allo stesso tempo, gli arrivi sulle altre rotte migratorie hanno registrato un calo del 6 per cento nel bacino del Mediterraneo occidentale e ben del 47 per cento dei migranti in arrivo dall’Africa Occidentale. Questa fluttuazione è determinata principalmente dai lunghi periodi di condizioni meteorologiche avverse che hanno colpito queste regioni. Disastri naturali che hanno reso ancora più pericolosi i già terribilmente rischiosi viaggi a bordo di imbarcazioni inadatte a lunghi attraversamenti.
Tuttavia, la pressione migratoria nell’area rimane alta, resta quindi presumibile una futura risalita dell’attività dei contrabbandieri nella regione. Mentre la seconda rotta più attiva con oltre 30.700 rilevamenti, quella dei Balcani occidentali, sembra registrare un calo del 25 per cento nel periodo tra gennaio e maggio 2023 a paragone con lo stesso lasso di tempo del 2022. Seconda le analisi di Frontex la decrescita di questa rotta migratoria è un effetto tangibile dell’allineamento delle politiche di visto dei Paesi dell’area alle normative europee. Il bollettino precisa che nel mese di maggio sono stati rilevati 19.800 attraversamenti irregolari delle frontiere europee provenienti dai Balcani, con un calo del 32 per cento rispetto all’anno precedente.
La situazione migranti rimane in allerta, starà all’UE regolamentare gli arrivi e gestire i flussi attraverso nuove collaborazioni internazionali, come l’accordo di “partnership strategica” siglato con la Tunisia, che sul piano teorico, aiuterà a contenere l’immigrazione clandestina in arrivo dal Paese e a contrastare il traffico di esseri umani. Su proposta dello stesso presidente tunisino Saied verrà organizzata una Conferenza internazionale sulla migrazione. L’evento è previsto domenica prossima 23 luglio a Roma e conterà la presenza di diversi capi di Stato e di governo dei Paesi del Mediterraneo.
Francesca Calzà