Fridays for Future a Roma: “Vogliamo salvare il mondo”

Fridays for future Roma

Fridays for Future è un movimento globale che nasce da un appello che i giovani rivolgono sia ai propri genitori che ai coetanei. Milioni di ragazzi di tutto il mondo, ispirati dall’esempio della sedicenne Greta Thunberg, hanno deciso di mobilitarsi per sensibilizzare la società e le istituzioni sui gravi rischi dovuti all’impatto dell’uomo sull’ambiente.

I millennials sono consapevoli che non ci sarà un pianeta di riserva, è in gioco il futuro dell’umanità. Bisogna agire subito, partendo da piccoli cambiamenti e abbandonando abitudini scorrette. 

Una bella giornata di sole ha fatto da cornice alla manifestazione. Il corteo è partito alle 10:30 dalla stazione della metropolitana Colosseo e si è fermato in Piazza Madonna di Loreto. Di fianco all’Altare della Patria hanno avuto luogo gli interventi degli organizzatori dell’iniziativa e di attivisti di diverse associazioni studentesche e ambientaliste ed esibizioni musicali. Sul palco tutti giovani fatta eccezione per il geologo e ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche Mario Tozzi.  Il quale si è complimentato con i presenti per aver aderito alla manifestazione invitandoli ad informarsi sempre da fonti attendibili. 

I discorsi accorati dei giovani ambientalisti

“La scienza parla chiaro, abbiamo 11 anni per invertire la rotta e se non lo facciamo adesso non ci ritroveremo più in un pianeta sano. Oggi noi abbiamo vinto perché ci abbiamo messo la faccia. Perché siamo qui per lottare per la stessa causa: salvare il pianeta, salvare noi stessi, salvare la nostra casa”

Gli studenti chiamati a parlare sottolineano le conseguenze dell’inquinamento e del riscaldamento globale sull’uomo, sull’ambiente e sugli animali. Leggono ad alta voce dati scientifici allarmanti. 

“Con un aumento della temperatura pari a 2° si prospettano di elevarsi i rischi relativi al clima sulla salute, abitabilità, sicurezza alimentare, fonti d’acqua dolce, sicurezza umana e crescita economica. Per limitare il riscaldamento globale a meno di 2° le emissioni di CO2 sono destinate a diminuire del 25% entro il 2030 raggiungendo lo 0 entro il 2060”

Hanno lasciato tutti a bocca aperta le parole spontanee ma piene di significato dei giovanissimi Alice e Lorenzo. Una bambina di 9 anni e uno studente delle scuole medie. 

“La nostra casa è la terra. Lei e ogni forma di vita su di essa è messa in pericolo per colpa dell’uomo. L’uomo, che a causa del suo sviluppo che raramente è andato di pari passo con la natura, si sta distruggendo il suo futuro. Per questo siamo qui, per dire no, no alle politiche internazionali che fanno finta di non sapere l’evidente” – Lorenzo, 12 anni

Il cambiamento inizia dai piccoli gesti

Attivista Fridays For Future
L’attivista sul palco

Gli attivisti sul palco lanciano un monito: “il cambiamento deve partire da noi, da voi”. Uno dei leader del movimento Fridays for Future romano  esorta i giovani riuniti nella piazza ad avere più consapevolezza nella vita di tutti i giorni: spostarsi a piedi o in bicicletta, evitare la plastica monouso, non sporcare e limitare gli sprechi e gli acquisti superflui sono piccoli accorgimenti che possono fare la differenza. 

Gli adulti, ma soprattutto i politici di tutto il mondo sono responsabili della situazione in cui versa oggi al pianeta. A loro si rivolgono gli studenti di tutte le età.  “Noi vogliamo fatti e risposte, non ci bastano le parole” urla un’attivista dal palco, “quando smetteremo di finanziare i combustibili fossili e inizieremo a investire davvero nelle fonti rinnovabili?”. 

Dure parole contro il Ministro dell’Istruzione e i presidi che si sono schierati contro l’iniziativa: “Come potete chiederci di restare in classe a studiare se il nostro pianeta rischia di scomparire? La formazione si fa anche nelle piazze”.

Non tutti gli adulti sono si sono dimostrati sordi di fronte alle richieste dei ragazzi, al Fridays for Future di Roma infatti erano presenti anche molti professori che hanno partecipato al raduno con le proprie classi. 

La manifestazione si è conclusa con una promessa: “La mobilitazione inizia oggi ma non finisce qui, questo è solo l’inizio”. Il prossimo evento a cui il comitato Fridays for Future di Roma invita a partecipare è la protesta contro le grandi opere che si terrà il 22 marzo.

Abbiamo raccolto le testimonianze di alcuni giovani partecipanti.

Perché hai deciso di aderire a Fridays for Future? 
Matteo, Elisabetta, Gaia, Chiara e Gaia

“Sono qui perché è da tanto che seguo la tematica dell’ambiente, proprio 2 giorni fa è uscita una relazione dell’Onu che dice che ci sono circa 9 milioni morti per i cambiamenti climatici. Ci sono dei trattati che cercano di ridurre le emissioni totali di tutti i paesi ma non vengono rispettati. Questo potrebbe essere un segnale forte. Io personalmente dò il mio contributo alla causa evitando la plastica monouso” – Federica, 20 anni

“I miei genitori mi hanno sempre insegnato che dobbiamo preservare l’ambiente perché il pianeta è uno solo. Lo stiamo distruggendo noi stessi ma possiamo fare qualcosa per cambiare questa cosa partecipando a questa iniziativa ma anche cercando di riciclare, di non buttare le cose per terra. Se lo facciamo tutti insieme lo possiamo salvare questo pianeta” – Luca, 18 anni

“Siamo qui perché siamo a conoscenza dell’importanza del problema del riscaldamento globale e del Fridays for Future in sè ed è bello vedere che tanta gente la pensa così. Siamo qui anche per rappresentare una parte di Paese non ascoltata dalla politica. Sapevamo la storia di Greta e siamo stati felici e orgogliosi che ci fosse questa manifestazione a Roma. Volevamo essere protagonisti di questo cambiamento”. – Matteo, Elisabetta, Gaia, Chiara e Gaia, 16 anni

 

Betty Mammucari 

                                                                                                                                                                                      

 

 

 

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