Frattura tra No Tav e M5s: “Avete ingannato chi credeva in voi”

“Avete ingannato chi credeva in voi”.

E’ Alberto Perino, leader storico del movimento No Tav, a sancire la frattura tra No Tav e M5s. A far partire all’attacco il valsusino sono stati i documenti con cui Telt ha avviato i bandi per 3,2 miliardi di appalti sul versante francese. Con una durissima lettera inviata a un gruppo di parlamentari e attivisti grillini, annuncia a nome di tutto il movimento No Tav la definitiva rottura con i Cinque Stelle.



“Ecco la presa per i fondelli del popolo e dei parlamentari No Tav. Ovvero “la mossa del cavillo” di Virano e Conte per far partire il Tav come vogliono tutti, M5s compreso. Laura Castelli insegna molto bene. Attenti signori a 5 stalle, tenete in vita artificialmente il governo gialloverde calpestando i vostri principi fondatori, prendendo in giro voi e chi ha creduto in voi, per paura di perdere (forse) la poltrona. Dopo le elezioni e il vostro tonfo verticale sarà Salvini a sfasciare il governo e voi sarete cancellati“.

Tra le cause, anche la grillina Laura Castelli

Alberto Perino si scaglia contro i vertici del Movimento 5 Stelle per vari motivi. Il primo, indubbiamente, è quello di non aver arginato le decisioni del direttore generale di Telt, Mario Virano, e del commissario Paolo Foietta. Il secondo prende invece di mira la vice ministra all’Economia Laura Castelli, considerata una delle principali cause della frattura tra No Tav e M5s.

“Continuate a illudervi che bloccherete il Tav mentre, grazie ai consigli di Virano, avete perso l’ultimo treno per fermarlo senza dover passare da un voto in Parlamento: potevate bloccare i bandi perché violano il trattato internazionale. Ve l’avevamo detto e scritto in tutte le salse ma avete voluto ascoltare Virano invece che i No Tav“.

 

In conclusione, aver fatto partire i bandi significa una cosa soltanto: il via libera all’opera. Bloccarla adesso sarà quasi impossibile.“Noi non abbiamo governi amici”, conclude Perino. “Siamo abituati alle fregature, ma voi sparirete dal Parlamento e dalla scena politica italiana”.

Ilaria Genovese

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