Macron sceglie François Bayrou per guidare un governo in bilico
Il presidente francese Emmanuel Macron ha nominato François Bayrou nuovo primo ministro, affidandogli il compito di formare un governo dopo la caduta dell’esecutivo guidato da Michel Barnier. La crisi era esplosa il 4 dicembre, quando Barnier era stato sfiduciato dall’Assemblea nazionale a seguito di una mozione sostenuta sia dalla sinistra del Nuovo Fronte Popolare (NFP) sia dall’estrema destra del Rassemblement National (RN). La decisione di Macron è stata annunciata ufficialmente dall’Eliseo.
François Bayrou, 73 anni, è un volto noto della politica francese. Fondatore e presidente del partito centrista MoDem, ha una lunga carriera alle spalle che include ruoli di primo piano come ministro dell’Istruzione e sindaco di Pau, nel sud-ovest della Francia. François Bayrou è stato scelto per la sua esperienza, ma il suo incarico si preannuncia complesso, dato che il parlamento francese è frammentato in tre blocchi principali – destra, centro e sinistra – che finora non hanno mostrato intenzione di collaborare.
Un governo senza maggioranza: la sfida di Bayrou
La situazione politica francese è delicata, ma la posizione di François Bayrou, per il momento, non dovrebbe preoccupare Macron, anche e sopratutto per un’alleanza politica ormai affermata con il Capo dello Stato.
Nonostante ciò, nessun partito o coalizione dispone di una maggioranza all’Assemblea nazionale, rendendo estremamente difficile l’approvazione delle leggi. Il governo di Barnier, entrato in carica il 5 settembre, era sostenuto solo da una coalizione di minoranza composta dal partito di Macron, Renaissance, e dai Repubblicani. La mancanza di un solido appoggio parlamentare aveva reso il governo vulnerabile, costringendolo a fare concessioni significative, soprattutto all’estrema destra del RN.
La crisi è culminata quando Barnier ha forzato l’approvazione di parti del bilancio 2025 utilizzando una procedura speciale che bypassa il voto parlamentare, alimentando ulteriormente le tensioni politiche. Il difficile compito che è stato affidato François Bayrou è quello di ricostruire e mantenere l’Assemblea Nazionale che continua ad essere senza maggioranza. Sopratutto, l’obiettivo è quello di far adottare alcuni provvedimenti chiave, primo tra tutti quello del bilancio.
La reazione delle opposizioni
Le reazioni politiche alla nomina di Bayrou sono state contrastanti. Jordan Bardella, leader del Rassemblement National, ha dichiarato che non ci sarà una sfiducia contro il nuovo governo, ma ha sottolineato che Bayrou dovrà dialogare con tutte le forze parlamentari per superare l’impasse. Nonostante l’apparente clima pacifico dal RN, il partito di sinistra radicale La France Insoumise ha già annunciato l’intenzione di presentare una mozione di censura, segnalando un inizio turbolento per il nuovo esecutivo.
Nel frattempo, l’Eliseo ha sottolineato l’importanza dell’esperienza e del profilo centrista di François Bayrou per riportare stabilità. Il lungo incontro tra Macron e Bayrou, avvenuto poche ore prima dell’annuncio ufficiale, sarebbe stato teso, secondo fonti interne, segno delle difficoltà che già caratterizzano questa nuova fase politica.
Un politico di lunga esperienza
Nato a Bordères, nei Pirenei Atlantici, François Bayrou proviene da una famiglia di agricoltori e ha una laurea in lettere classiche. Dopo un periodo come insegnante, ha intrapreso una carriera politica decennale. Dal 1986 al 2012 è stato deputato, oltre a ricoprire incarichi come ministro e europarlamentare.
Nonostante il suo profilo europeista e moderato, Bayrou non è stato immune da controversie. Recentemente è stato scagionato da un’indagine su un presunto uso improprio di fondi del Parlamento europeo. Noto per le sue posizioni pragmatiche, non ha però mai esitato a criticare alcune riforme di Macron, come quella sull’immigrazione, pur sostenendo misure come la contestata riforma delle pensioni.
Lo spettro del Governo francese
Il mandato di François Bayrou si apre con il difficile compito di ottenere l’approvazione del bilancio per il 2025 e di affrontare un’Assemblea nazionale divisa. Gli analisti politici vedono nella sua nomina un tentativo di Macron di adottare un approccio più conciliatorio, affidandosi a un leader capace di mediare tra le diverse forze politiche.
Il passaggio di consegne tra Barnier e Bayrou è atteso nel cortile di Matignon, segnando l’inizio di una nuova fase politica per la Francia. Le sfide sono numerose: la fragilità del governo, l’incertezza parlamentare e l’instabilità politica metteranno alla prova la capacità del nuovo primo ministro di guidare il Paese attraverso un momento di crisi.
La nomina di François Bayrou a primo ministro rappresenta una mossa cruciale per la strategia politica di Emmanuel Macron. Un importante dettaglio su cui porre attenzione è quello di una trattativa in corso – da ormai settimane -, da parte di Macron e tutti i suoi interlocutori, affinché il Governo non cada definitivamente. Questo significa non ricorrere all’articolo 49.3 della Costituzione Francese, che porrebbe una fiducia in Parlamento e porterebbe così al rovesciamento dell’esecutivo.