La scuola dell’infanzia, una volta chiamata scuola materna, in Francia sarà presto obbligatoria. È questa la nuova riforma del ministro dell’istruzione francese, che andrà in vigore a partire dal prossimo anno scolastico.
Il 97% dei bambini francesi frequenta già la scuola dell’infanzia
Eppure, nonostante l’alta percentuale dei bimbi iscritti alla scuola dell’infanzia, il ministro dell’istruzione Jean-Michel Blanquer annunciava il progetto già lo scorso marzo. La riforma prevede il miglioramento del sistema sociale e per funzionare dovranno essere tutti coinvolti.
Dai 3 ai 6 anni il bambino deve acquisire una propria autonomia
Per i piccoli, l’asilo è fondamentale: per loro è la prima volta in cui si trovano senza genitori. A quell’età devono imparare a ordinare le loro idee, coordinare i loro movimenti e a socializzare. Soprattutto, è necessario che imparino a condividere una lingua e a rafforzala. E in Francia ancora di più, visto che negli anni passati ci sono stati flussi migratori molto accentuati. Per far sì che ciò si realizzi, tutti dovranno partecipare, anche i restanti 26mila bambini, ovvero la minoranza del 3% che fin’ora non frequenta la scuola dell’infanzia.
In Italia l’asilo viene concepito diversamente
Nel nostro paese, la percentuale di bambini che frequenta la scuola dell’infanzia è molto più bassa, con varie differenze tra nord e sud. Infatti, mentre i genitori del settentrione, spesso entrambi lavoratori, sono maggiormente avvezzi a portare i loro figli all’asilo, nelle regioni meridionali la percentuale dei bimbi non frequentanti si alza notevolmente. E ciò fa emergere un aspetto importante della nostra società; infatti, se in Francia si sta attuando una riforma al sistema scolastico soprattutto per far migliorare la consapevolezza che il bambino ha di sè, in Italia la scuola dell’infanzia viene spesso concepita come un luogo in cui lasciare i bambini mentre si è al lavoro, perchè altrimenti non si sa come fare, sottovalutando l’aspetto primario degli asili, che favorirebbero in primis lo sviluppo sociale e psicomotorio del bambino.
Nel resto d’Europa la scuola dell’infanzia continua ad essere facoltativa
L’obbligo inizia a partire dai sei anni di età. Ovviamente alcuni paesi fanno eccezione. Nel Regno Unito, in Austria e in Svizzera, l’età si abbassa a quattro o cinque anni, mentre in Estonia e Svezia si alza a sette anni.
Antonio Pilato