Le relazioni Francia-Sahel sono in un momento molto difficile. I paesi di questa regione hanno iniziato ad allontanarsi dalla Francia: prima il Mali e poi, quest’anno, il Burkina Faso.
Dopo il Mali, anche il Burkina Faso ha deciso di tagliare i legami militari con la Francia. Pochi mesi dopo il ritiro delle truppe dell’Operazione Barkhane dal Mali, il 21 gennaio, anche la giunta militare in Burkina Faso ha chiesto ufficialmente alla Francia di ritirare le sue truppe dal Paese entro un mese. Questa richiesta segna un ulteriore spaccatura nei rapporti tra Francia-Sahel.
Due colpi di stato hanno destabilizzato il Burkina Faso nel 2022 innescati per garantire la sicurezza di civili e militari. Ibrahim Traoré che è salito al potere da settembre, sembra che sia interessato a stringere altre alleanze militari per la lotta contro i jihadisti, esattamente come è accaduto in Mali.
Il Mali non vuole più militari francesi nel proprio territorio
Il Mali ha già vissuto uno scenario simile. Il paese è stato testimone di due colpi di stato nel 2020 e nel 2021. L’operazione Barkhane, iniziata nel 2014 e terminata nel 2022. Mirava a combattere l’ascesa del jihadismo nel territorio del G5 Sahel che comprende Burkina Faso, Ciad, Mali, Mauritania e Niger. L’operazione ha raggiunto un risultato per quanto riguarda la liberazione dei territori ma non nella distruzione delle basi principali dei jihadisti. La giunta militare maliana, che riteneva inefficace l’intervento francese, infatti, è diventata popolare nella nazione.
Il 31 gennaio dello scorso anno, le autorità maliane hanno annunciato l’espulsione dell’ambasciatore francese a Bamako in seguito a delle dichiarazioni ritenute ostili dei funzionari francesi nei loro confronti. La Francia ha iniziato a ritirare le sue truppe dal Mali il 17 febbraio 2022 e ha dichiarato di aver terminato alla metà di agosto. L’Operazione Barkhane si è conclusa il 9 novembre 2022 ma la Francia ha affermato di lavorare su una sua nuova strategia in Africa relativa all’addestramento degli eserciti locali.
Il Burkina Faso aspetta il ritiro delle truppe francesi
Il sentimento antifrancese che viene manifestato nelle strade burkinabè è causato anche dall’operazione Barkhane che viene ritenuta un fallimento dell’esercito francese alla lotta contro il terrorismo islamico. Nei mesi scorsi un crescente sostegno popolare al ritiro dei francesi è stato spesso manifestato sulle strade della capitale Ouagadougou e davanti all’ambasciata francese.
Il 40 per cento del territorio del Burkina Faso è controllato da forze terroristiche, in questo caso jihadiste, e in Burkina Faso ci sono circa 2 milioni di profughi interni.
Il 25 gennaio la Francia ha annunciato il ritiro delle proprie truppe dal Burkina Faso, come richiesto dal paese africano. Prima della fine di febbraio, le forze militari francesi dovrebbero aver lasciato il territorio burkinabé.
Strappo Francia-Sahel, la situazione in Ciad
Nel periodo successivo alla morte del presidente del Ciad, Idriss Déby Itno, avvenuta a seguito di uno scontro a fuoco con un gruppo di ribelli, anche la popolazione ciadiana protesta contro la presenza militare francese nel territorio.
La Francia, in questi ultimi anni, sta perdendo l’influenza che aveva sulle sue ex colonie. Risulta sempre più evidente come l’Africa francofona voglia essere padrona delle sue alleanze e del proprio destino.