Una particolare rappresentazione artistica in Francia, ha luogo precisamente a Mulhouse, una città al confine della Francia stessa. Viene realizzata grazie alla collaborazione tra l’azienda statunitense 3M e le Ferrovie dello Stato, progetto dal nome “Arte in movimento”. Nello specifico, questo viaggio a ritroso nel tempo apre le porte degli antichi vagoni della Francia che fu. Nel più grande museo europeo della Ferrovia, protagoniste sono le antiche vaporiere fino ad arrivare ai moderni TGV. Dal 1844, anno della locomotiva più antica d’Europa, si arriva ai vagoni presidenziali dei capi di stato francesi dal 1925 al 1971 e infine alle tecnologie diesel.
I viaggi lungo questa ferrovia non saranno più fini a se stessi, o noiosi, ma si renderanno capaci di arricchire chiunque vi salga sopra. Il passeggero potrà godersi un viaggio di ben 56 km, attraversando paesi e paesaggi. Non più accompagnati dalla lettura di libri o giornali, ma da opere artistiche di varia sorta. Dentro questi vagoni ci si immergerà nelle opere degli artisti impressionisti della Francia. Fino a giungere al vagone-salotto dell’imperatrice Eugenia e incrociare variegati sprazzi della corte francese durante la Rivoluzione Francese.
Ma l’itinerario di viaggio non vaga solo per la Francia e il mondo che essa rappresenta, offre al viaggiatore mete più estese. Vengono illustrati i più grandi continenti, quali l’Asia, l’Africa, L’Oceania e le Americhe. Tramite le installazioni di dipinti, fotografie, sculture sia sul soffitto che sul pavimento di ciascun vagone. Grazie alle guide turistiche, si viene introdotti anche nella spiegazione tecnico-scientifica dei vagoni percorsi. Un sogno ad occhi aperti, dai progressi della tranquilla locomotiva a vapore agli sfreccianti treni odierni che sfidano i chilometri.
Un viaggio culturale che non conosce limiti fisici e geografici, risulta piacevole ed educativo a ciascuna fascia d’età. La Cité du Train, nel complesso, si rende scorrevole anche per i non appassionati della tecnica ferroviaria del patrimonio umano. Uno di quei viaggi che vale la pena affrontare una volta nella vita. E che non ci terrà con lo sguardo perso oltre il finestrino.
Ilaria Riccio