Durante l’Olocausto Franceska Mann decise di non piegarsi alla follia nazista, passando alla storia come assassina di SS.
Il 23 ottobre 1943 una donna polacca diventa un’eroina uccidendo due guardie SS e dando il via a una vera rivolta. Franceska Mann tuttavia non è solo questo. La sua storia comincia con un nome diverso: Lola Horowitz, suo alter ego, stella polacca del balletto e attrazione fissa del Melody Palace a Varsavia. Una carriera brillante e promettente confermata dal quarto posto conquistato nel 1939 a Bruxelles alla Gara Internazionale di danza. Lo stesso anno però, hanno luogo l’invasione della Polonia da parte della Germania nazista e il conseguente scoppio della Seconda Guerra Mondiale.
Inizia così per lei e migliaia di altri ebrei polacchi l’incubo dell’occupazione e il confinamento nel ghetto di Varsavia. Presto però arriva uno spiraglio di speranza. Dalla Svizzera, alcuni diplomatici in contatto con i paesi del Sud America, cominciano a mandare nel ghetto passaporti tedeschi, garantendo una via di fuga ai propri connazionali. La maggior parte di questi documenti arrivano purtroppo ai destinatari quando questi sono già morti. Comincia a spargersi la voce che all’Hotel Polski sia possibile acquistare questi falsi mai consegnati.
2500 polacchi tentano il tutto per tutto, ma l’ Hotel Polski è una trappola della Gestapo. Tra queste persone c’è anche Franceska Mann che finisce nel campo di prigionia di Auschwitz. I fatti che succedono da questo momento in poi non sono chiari, esistono infatti differenti versioni dell’atto eroico da lì a poco avrebbe coinvolto la ballerina.
Da ballerina a eroina
Testimoni oculari confermano che due SS, Josef Schillinger e Wilhelm Emmerich, sono ubriachi e si dirigono agli spoglaitoi femminili adiacenti alle camere a gas. Qui in un tentativo di violenza sessuale, oppure durante uno spogliarello improvvisato, la ballerina avrebbe estratto dalla fondina di Schillinger la pistola uccidendo lui e il collega. L’atto di coraggio di Franceska da il via a una ribellione in tutto il settore femminile al quale lei non può assistere, perché immediatamente massacrata dai colpi di altri soldati accorsi sul posto.
Franceska Mann è solamente uno dei tanti esempi di coraggio intrapresi durante il lungo e buio periodo che fu la Seconda Guerra Mondiale. Oggi, in un momento storico così incerto, in cui gli estremismi di destra sembrano di nuovo tornare alla ribalta, è quantomai necessario ricordare quotidianamente questi eroi, perché non diventino sbiaditi ricordi del passato da tirare fuori una volta l’anno per convenienza.
Anna Barale