Emmanuel Macron ha oggi annunciato sul suo profilo X che Olivier Grondeau, il ragazzo arrestato in Iran nell’ottobre del 2022 con l’accusa di spionaggio, è stato liberato e rimpatriato.
Grondeau torna a casa dopo più di due anni
Olivier Grondeau è rientrato in Francia dopo più di due anni di detenzione in Iran. Lo ha annunciato l’Eliseo in un post su X: “Olivier Grondeau è libero, in Francia, tra i suoi cari”. Dalle dichiarazioni rilasciate dal ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot, il ragazzo è stato trattenuto in carcere per 887 giorni con accuse illecite.
Il 34enne originario di Montpellier, nel sud della Francia, era stato arrestato il 12 ottobre 2022 nel sud-ovest dell’Iran. Il ragazzo stava visitando la città di Shiraz nel corso di un viaggio in giro per il mondo, quando è stato arrestato dalle autorità locali. Grondeau è stato dapprima rinchiuso a Teheran nel carcere di Evin (lo stesso in cui è stata detenuta Cecilia Sala), poi a Shiraz e infine ritrasferito a Evin.
Dopo un primo anno di detenzione, il ragazzo era stato condannato a cinque anni di reclusione con l’accusa di “spionaggio”, di “cospirazione contro la Repubblica islamica” e di “incitamento di proteste sindacali”. Le accuse sono sempre respinte e ritenute infondate dai familiari e dalle istituzioni francesi che hanno dal principio definito la sua detenzione, così come quella di altri due cittadini francesi tuttora in carcere, una presa in ostaggio.
Altri due ostaggi sono ancora detenuti
Della possibile liberazione degli altri due ostaggi al momento non ci sono notizie. Cécile Kohler, una professoressa di lettere insieme al compagno Jacques Paris, un professore di matematica in pensione, sono stati arrestati nel maggio del 2022 durante un viaggio in Iran con visto turistico. Entrambi sono ancora detenuti con l’accusa di presunto spionaggio.
“La nostra mobilizzazione non si placherà: Cécile Kohler e Jacques Paris devono essere liberati dalle carceri iraniane. Oggi rivolgo il mio pensiero a loro e alle loro famiglie”, ha affermato il Presidente della Repubblica francese.
Che cosa c’è sotto: l’accordo sul nucleare tra Occidente e Iran
Secondo alcune testate francesi, il rilascio di Grondeau arriverebbe in seguito ad una lunga serie di negoziazioni tra Francia e Iran. Tra i due paesi è da tempo in corso un grosso battibecco diplomatico che riguarda l’Iran e il suo programma nucleare. Da Teheran continuerebbero a negare il progetto di fabbricare un’arma nucleare sebbene risulti ormai chiaro a tutti che le riserve di uranio iraniane stiano aumentando troppo rapidamente.
A fine febbraio, un rapporto dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) ha infatti riferito che l’Iran ha aumentato in modo “molto preoccupante” le sue riserve di uranio arricchito al 60%.
Secondo l’Agenzia, in data 8 febbraio tali riserve ammontavano a 274,8 kg, rispetto ai 182,3 kg di tre mesi fa, registrando un aumento del 51%. Si tratta di un’accelerazione del ritmo di produzione particolarmente vistosa e evidentemente significativa, che sta facendo preoccupare l’intero Occidente, compresi gli Stati Uniti. In una recente lettera trasmessa a Teheran tramite gli Emirati Arabi, Donald Trump avrebbe dato all’Iran un ultimatum sul nucleare minacciando di coinvolgere le forze armate di Israele se questo non dovesse essere rispettato.
Come nel caso di Cecilia Sala, sembra che esista una linea invisibile che collega le sorti di un semplice ragazzo di Montpellier con gli scontri diplomatici tra Occidente e Iran, e va a finire su un dibattito circa il nucleare che, innescando una reazione a catena, arriva a coinvolgere tutti.
Alessia Cancian