L’avvocato penalista Francesco Pagliuso è stato ucciso la scorsa notte a Lamezia Terme
Nel 2002 era stato freddato Torquato Ciriaco, noto esperto di diritto amministrativo. Dopo di lui qualcuno, non ancora identificato, ha sparato a Francesco Pagliuso che è stato raggiunto da due dei tre o quattro colpi usciti dalla canna del killer.
Francesco Pagliuso, avvocato penalista di 43 anni, è stato colpito da una pallottola all’altezza del collo e una all’altezza della testa alle 22:30 di martedì 9 agosto. Si presume che il killer conoscesse le abitudini dell’avvocato che era probabilmente uscito di casa per raggiungere la sua fidanzata. Allarmata dalle continue chiamate senza risposta, proprio la donna ha dato l’allarme alla polizia che ha subito trovato il cadavere dell’uomo riverso sul volante con la portiera aperta intorno alle 03:00 di questa mattina.
L’uomo ormai senza vita è stato ritrovato vegliato dal suo cane, unico vero testimone dell’accaduto. Le immagini di una telecamera di videosorveglianza non sono tuttavia abbastanza nitide da riuscire a identificare il killer che, dopo aver sparato, si è dato immediatamente alla fuga.
Due colpi di pistola talmente inaspettati da non lasciare il tempo necessario a una qualsiasi reazione. L’avvocato possedeva, infatti, una 44 Magnum cromata di cui andava molto fiero e che sfoggiava continuamente davanti agli amici, secondo alcune indiscrezioni. Non è riuscito a difendersi Francesco Pagliuso e la sua Magnum è rimasta immacolata.
Il penalista si è occupato di molti tra i più importanti processi di ‘ndrangheta, imperniati tra la città di Lamezia Terme e quella di Catanzaro e, oltre a processi di stampo mafioso, era diventato anche un grosso punto di riferimento per gli imprenditori della zona, coinvolti in processi di criminalità organizzata.
Non è ancora chiaro il movente dell’omicidio. Molti pensano si possa parlare di assassinio di stampo mafioso ma nulla è ancora certo.
Maria Giovanna Campagna