Forse armate e presunti mercenari russi Wagner sotto accusa per gravi violazioni dei diritti umani nel Mali

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Mali, la Costituzione che segna un importante passaggio al regime presidenziale

La situazione delle violazioni dei diritti umani nel Mali sta attirando l’attenzione internazionale, con accuse rivolte alle truppe maliane e ai presunti mercenari russi del gruppo Wagner. Un recente rapporto delle Nazioni Unite ha rivelato gravi preoccupazioni riguardo alla violenza contro le donne e ad altre forme di abusi commessi.

Secondo un rapporto delle Nazioni Unite, le forze armate del Mali e i loro partner di sicurezza, presumibilmente appartenenti al gruppo mercenario russo Wagner, sono accusati di perpetrare violenza contro le donne e altre “gravi violazioni dei diritti umani” con l’obiettivo di seminare il terrore. Gli osservatori delle sanzioni dell’ONU hanno evidenziato la “sistematicità” della violenza sessuale da parte delle truppe maliane e dei loro partner stranieri, identificati come “presumibilmente elementi del gruppo Wagner”.

La situazione nel Mali è complessa a causa della lunga insurrezione islamista e dell’intervento della giunta del Paese, che ha assunto il potere attraverso colpi di Stato nel 2020 e nel 2021, collaborando con il gruppo mercenario Wagner nel 2021. Si stima che circa 1.000 combattenti di Wagner siano attivi nel Mali.

Le nazioni occidentali hanno espresso preoccupazione per le attività di Wagner nel Mali da tempo. Gli Stati Uniti hanno già imposto sanzioni sia a Wagner che a funzionari maliani, e hanno reiterato l’allarme riguardo alle azioni destabilizzanti del gruppo.

Intanto, gli osservatori delle Nazioni Unite hanno sottolineato che la violenza contro le donne e altre gravi violazioni dei diritti umani sembrano essere utilizzate come strumenti per instillare il terrore tra le popolazioni locali, creando un clima di timore che dissuade le comunità e i gruppi armati dal minacciare o attaccare i partner di sicurezza stranieri.


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In precedenza, l’Ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite aveva accusato le truppe maliane e gli “uomini bianchi armati” di aver compiuto presunti omicidi e abusi sessuali durante un’operazione nel Mali centrale l’anno scorso.

Il rapporto degli osservatori delle sanzioni delle Nazioni Unite, che copre il periodo dal 3 agosto 2022 al 23 giugno 2023, ha descritto come gli intervistati abbiano spesso menzionato gli elementi dei partner di sicurezza stranieri come “I Bianchi/Les Blancs”.

Il 30 giugno, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha votato all’unanimità per porre fine alla missione di pace nel Mali, dopo la richiesta della giunta maliana di far uscire i 13.000 soldati della missione.

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