Ancora una vittoria della Mercedes nel Gran Premio di Gran Bretagna che si e’ svolto con un finale sotto la pioggia modificando la classifica di questa gara di formula 1. Il pilota inglese Hamilton partito in pole ha centrato la sua 5° vittoria in questa stagione e la 38° in carriera, al 2° posto l’altra Mercedes guidata da Nico Rosberg.
La Ferrari di Vettel si aggiudica il 3° posto con l’aiuto della pioggia che negli ultimi giri e’ stata da padrone tanto da ammettere non sarebbe arrivato sul podio: “La pioggia ha fatto la differenza, senza la pioggia non sarei qui sul podio. Abbiamo tenuto la testa bassa, siamo stati pazienti ed abbiamo aspettato l’inizio della pioggia ed è andata così. In Gran Bretagna è così da un momento all’altro arriva la pioggia e poi il sole, tutto ha funzionato bene, grazie a tutti“.
F1 Gran Bretagna 2015 (www.formula1.com)E’ stato uno dei Gran Premi piu’ spettacolari fin qui visti della stagione. Al via scattano benissimo le Williams, con Massa al comando. In difficoltà invece le Ferrari: al 5° giro Raikkonen è 6° e Vettel 9°. Hamilton torna in testa al 22° giro, dopo il primo valzer di pit stop, mentre le Ferrari risalgono (quinta e sesta). Al 35° giro inizia a piovere, e comincia il vero show. Hamilton si ferma prima di Rosberg e mantiene la testa. Anche Vettel è lucido e cambia le gomme al momento giusto, mentre Raikkonen anticipa troppo la chiamata: una scelta che non paga. Maurizio Arrivabene, capo della Ferrari, è furibondo con il finlandese nel dopogara.
Conclusa la corsa ha elogiato Vettel e criticato Raikkonen: “Sono soddisfatto della gara di Vettel perché ha dimostrato un’altra volta di chiedere di entrare nel momento perfetto e poi ha fatto un capolavoro in pista. Non sono contento. Dobbiamo essere onesti: se la gara fosse stata tutta senza pioggia il gap sarebbe stato molto diverso. Bisogna andare avanti con umiltà e non fare i fenomeni perché abbiamo raggiunto un terzo posto con un grande pilota e una grande strategia ma ci vuole anche una grande macchina. In caso di pioggia si lavora in due, la chiamata è del pilota. Quello che è successo con Kimi è evidente, è il pilota che deve giudicare come lavora la macchina e lui ha fatto una chiamata anticipandola ed è finita così. Le Williams? Bisogna essere umili e riconoscere che qui erano più forti“.