Foodmakers go global è un documentario realizzato da Clio Sozzani e Claudia Palazzi per la TV franco tedesca ARTE e RSI nel 2018.
Tratta l’incontro tra esperti provenienti da continenti diversi, che si occupano della produzione di prodotti simili, per scambiare tecniche e segreti.
Gli esperti in questione provengono dall’Europa e dall’Asia, ad esempio troviamo scambi culinari tra Grecia e Giappone, Svezia e India, Nepal e Francia, Germania e Corea, Italia e Cina.
Il cibo come linguaggio
I prodotti sono i protagonisti di Foodmakers go global; essi creano un legame tra due culture agli antipodi le quali curiosamente elaborano cibi non troppo diversi.
Il cibo diventa il linguaggio tra due foodmakers che non parlano la stessa lingua, ma condividono la stessa passione per ciò che producono.
Tra i prodotti ritroviamo le uova di pesce, in particolare la bottarga greca e il karasumi giapponese; il pane svedese e il chapati indiano; il formaggio di capra nepalese e francese; i crauti tedeschi e il kimchi coreano e infine la pasta italiana e i noodles cinesi.
I cibi sono sempre ripresi in primo piano, dalla lavorazione degli ingredienti biologici e accuratamente selezionati ad ogni fase della produzione, fino al prodotto finale.
Attraverso il cibo si vuole trasmettere la consapevolezza per ciò che portiamo in tavola. Sono prodotti lavorati con passione e cura, sono locali e sostenibili.
Cibo e cultura
Foodmakers go global è un bellissimo esempio di scambio tra due individui, stati, continenti capaci di fondersi per creare qualcosa di unico.
Abitudini, costumi e tradizioni diverse si avvicinano e per un breve periodo devono convivere imparando l’uno dall’altro. Non è solo un incontro culinario, ma anche culturale. I cibi, come le persone, portano con sé la tradizione del luogo da cui provengono.
L’incontro non genera solo sapori nuovi, ma permette all’essere umano di capire e apprezzare la diversità.
Il cibo esprime il bisogno di ogni essere umano, ovvero quello di nutrirsi, ma anche di socializzare. Non esiste cosa più bella che mangiare in compagnia e condividere un’azione vitale per il nostro corpo con l’altro.
Foodmakers go global è anche questo: un pretesto per avvicinare le colture e le culture.
Italia e Cina
L’incontro tra Italia e Cina sta facendo il giro dei Festival italiani con riproduzioni esclusive, si spera che prima o poi diventi pubblico in edizione completa.
Questo peculiare scambio tra Italia e Cina è stato proiettato alla Milano Movie Week di settembre, al Napoli Film Festival e recentemente è stato premiato al Food Film Festival di Bergamo con la targa “Valorizzazione delle persone e dei territori”. È già un successo.
La signora Yao, dal sud della Cina, compie un viaggio dall’altra parte del mondo per incontrare Amedeo a Pienza, in Toscana. Lei produce noodles verdi biologici, lui ogni tipo di pasta italiana. Anche se lei si esprime in cinese e lui in italiano, la pasta diventa la protagonista e mette d’accordo entrambi.
L’incontro genera idee per nuovi e possibili sviluppi della produzione: insieme provano a mescolare la farina di Amedeo con l’estratto di erbe di Yao, che conferisce alla pasta il colore verde. Al momento dell’assaggio (con le bacchette cinesi!) sono entusiasti: la pasta ha convinto tutti.
Che il cibo sia davvero il “collante” giusto per andare d’accordo con il diverso?
Margherita Marchesi